INTELLIGENCE, VITO URICCHIO AL MASTER DELL’UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA: “I REATI AMBIENTALI SONO LA TERZA VOCE DEI PROFITTI DELLE MAFIE. E’ UN COMPITO ANCHE PER L’INTELLIGENCE”.
(Rende 8.1.2024) – Satelliti e sicurezza ambientale: le regole, le tecnologie, le pratiche è il titolo della lezione tenuta da Vito Felice Uricchio, docente e dirigente del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bari, al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.
Uricchio ha evidenziato la rilevanza delle applicazioni satellitari soprattutto nel contrasto ai reati ambientali. Infatti, tali tecniche consentono a milioni di persone di comunicare, viaggiare e osservare la Terra con un grado di risoluzione e precisione sempre più elevato.
La quantità di satelliti lanciati nello spazio è considerevole: sono stati compiuti oltre 6.700 lanci e, attualmente, gravitano in orbita 19.160 satelliti, di cui oltre diecimila operativi.
Al riguardo, l’intelligenza artificiale rappresenta un validissimo supporto per le osservazioni terrestri, sia in termini di costi sia per ciò che riguarda l’efficienza delle operazioni satellitari. Basti pensare, per esempio, che fino a non molto tempo fa per lanciare in orbita un litro di acqua occorrevano 65.000 dollari, fino a due anni fa la spesa si aggirava sui 7.500, oggi intorno ai 1.500.
Nell’ambito della classifica mondiale dello spazio, l’Italia si attesta in ottima posizione, risultato che deriva dalla eccellente attività di ricerca: il Consiglio Nazionale delle Ricerche, infatti, è l’ente che in Europa pubblica più di tutti in riferimento ai temi spaziali.
Il docente ha poi illustrato le regole che disciplinano l’impiego dei dati satellitari e segnatamente dei dati sensibili, al fine di rispettare la privacy e garantire la sicurezza degli individui nonché di determinate aree del pianeta.
Tema altrettanto importante è stato quello della qualità dei dati, il cui livello è sempre più elevato grazie all’attività di ricerca e all’evoluzione tecnologica.
Uricchio ha inoltre richiamato l’attenzione sulla necessità di rispettare gli ecosistemi e le risorse naturali come pure i diritti dei popoli indigeni e delle comunità locali per evitare conseguenze sulle tradizioni culturali minoritarie del pianeta.
Si è poi soffermato sull’uso dei satelliti pubblici e privati nei conflitti bellici, analizzando i danni ambientali a essi correlati. In Ucraina, come pure in passato, sono stati impiegati aggressivi chimici come defolianti (Agent Orange durante la Guerra in Vietnam), diserbanti e fitofarmaci causa di gravi patologie per le popolazioni locali. Recentemente, proprio in Vietnam, l’imaging iperspettrale ha permesso di individuare contaminanti e avviare interventi di bonifica.
Il docente ha precisato, inoltre, che l’osservazione e il controllo della Terra, attraverso i satelliti, consente di attuare programmi di tutela ambientale e azioni di carattere militare, atteso che nel mondo sono in corso circa 65 conflitti. A riguardo, l’intelligenza artificiale permette di analizzare velocemente una mole infinita di dati e informazioni al fine di intervenire il più rapidamente possibile. Altrettanto diffuso è l’utilizzo degli spazioplani, velivoli progettati per volare oltre la linea di Kármán che, convenzionalmente, segna il confine tra atmosfera terrestre e spazio alla quota di 100 km sul livello medio del mare. Il più noto tra questi è X-37B, della United States Space Force (USSF), che nell’ambito di missioni segrete consente di disseminare nello spazio satelliti spia, svolgendo attività di spionaggio satellitare sui territori di interesse.
L’IMINT, IMagery INTelligence – disciplina consistente nell’elaborazione di immagini di interesse per la sicurezza nazionale, acquisite tramite sistemi fotografici, radar, elettro-ottici o sensori all’infrarosso o termici basati a terra, su unità navali o su vettori aero-spaziali – consente di contrastare ogni tipo di crimine, soprattutto i crimini di carattere ambientale. Questi ultimi rappresentano la terza attività criminale più redditizia al mondo, preceduta soltanto dal traffico di sostanze stupefacenti e dal contrabbando delle armi.
Ogni anno la criminalità ambientale cresce ad un tasso del 5-7% e genera perdite per l’economia legale pari a 110 – 281 miliardi di dollari.
Tali crimini minacciano altresì le prospettive di sviluppo di quasi 2 miliardi di persone, impattando pesantemente sulla qualità degli ecosistemi e, conseguentemente, sullo stato di salute di vaste aree del globo. I sistemi satellitari consentono, quindi, di monitorare i processi legati all’inquinamento, causa dei flussi migratori da quei territori contaminati e impoveriti dallo sfruttamento intensivo delle risorse.
I principali ambiti di riferimento del monitoraggio satellitare sono: smaltimento dei rifiuti, traffici di specie animali, pesca illecita, mercati di sostanze illegali, estrazione mineraria, riciclo informale di rifiuti elettronici (RAEE), furti d’acqua, deforestazione finalizzata alla coltivazione di sostanze stupefacenti nonché danni alla biodiversità.
Uricchio ha poi illustrato come il monitoraggio satellitare ha rivelato le cause del disboscamento illegale, come l’estrazione di minerali e la narco-deforestazione, in Brasile e Bolivia. Ha evidenziato le gravi ripercussioni ambientali dell’estrazione di cobalto, nichel e litio, che necessitano di sostanze nocive, come anidride carbonica e acido solforico, e devastano fauna e flora. Ogni anno, ha spiegato, ricaviamo 110 miliardi di tonnellate di materie prime, e per estrarre una tonnellata di nichel ne occorrono 50 di anidride carbonica o 2,5 di acido solforico se si opta per l’estrazione chimica. I satelliti hanno inoltre monitorato la pesca illegale, documentando navi legate alla criminalità organizzata che depredano le risorse marine e danneggiano la biodiversità.
A tal proposito, sono state elencate le potenzialità delle visioni multilivello dei satelliti, che combinano osservazioni sinottiche su vasta scala con analisi dettagliate a diverse risoluzioni.
Il 57% dei satelliti presenti in orbita sono stati lanciati negli ultimi quattro anni e la maggior parte di essi sono di proprietà di colossi industriali come Starlink e The Boring Company di Elon Musk, Amazon o Samsung.
In Italia, già da qualche anno, il piano strategico della space economy si avvale dei programmi Mirror GovSatCom finalizzato alla realizzazione del sistema satellitare innovativo per telecomunicazioni istituzionali; Mirror Galileo sistema globale di navigazione satellitare; Mirror Copernicus che raccoglie ed elabora dati da satelliti e sensori terrestri, marini e aerei per fornire informazioni ambientali e di sicurezza.
Il docente ha successivamente illustrato le tipologie di satelliti implementati in Italia dalla Leonardo, Thales Alenia Space e Telespazio. Si tratta della CSK, Cosmo SkyMed (COnstellation of small Satellites for Mediterranean basin Observation), costellazione di prima e seconda generazione attraverso cui è possibile negoziare con altre compagnie straniere informazioni e immagini ad altissima risoluzione. Queste ultime, denominate SAR (Synthetic–aperture radar), sono utilizzate sia in ambito militare sia civile per la valutazione dei danni derivanti da frane, eruzioni vulcaniche, terremoti nonché per il controllo dello stato del mare, delle coste o delle risorse agricole.
Altrettanto prezioso è il contributo dei satelliti ESA. ll Sentinel 1 utilizza l’interferometria, tecnica di telerilevamento attraverso cui è possibile ottenere mappe di spostamento relative a processi attuali e passati. L’interferometria SAR si basa sul confronto tra due immagini radar (analisi di change detection), acquisite in tempi differenti, sulla stessa area e dallo stesso sensore installato sul satellite. ll Sentinel 2 utilizza 13 bande sia nel visibile sia nell’infrarosso tramite il sensore MSI (Multispectral Imager), strumento capace di registrare la quantità di energia riflessa di oggetti della superficie terrestre nelle diverse lunghezze d’onda dello spettro elettromagnetico (visibile, infrarosso e termico). Il Sentinel 2, infatti, transitando ogni cinque giorni può essere utilizzato per la valutazione dei siti in cui insistono discariche di amianto o inquinanti chimici di vario genere. Il Sentinel 3 dispone a sua volta di una specializzazione oceaneografica che consente di rilevare la profondità dei laghi e dei fiumi nonché la capacità idrica di un territorio.
È stato segnalato, inoltre, il satellite iperspettrale Chime – anch’esso parte del Programma Copernicus – dotato di 224 canali e particolarmente rilevante per la sua capacità diagnostica. Tale satellite, infatti, permettendo il monitoraggio della superficie terrestre con variabili geobiofisiche e geobiochimiche, può essere impiegato nel settore della tutela ambientale, della sicurezza alimentare e della valutazione dei suoli e/o delle materie prime.
Nel concludere, Uricchio ha citato il programma satellitare per l’osservazione della Terra del Ministero della Difesa italiano OPTSAT-3000, sistema composto da un satellite militare ottico ad altissima risoluzione e da un segmento di terra per il controllo in orbita, la pianificazione delle acquisizioni, l’acquisizione e l’elaborazione delle immagini.