L’arte nell’Intelligence nelle parole di Caligiuri
Nel centenario della TRECCANI, dieci vocaboli e altrettanti capolavori per decifrare e comprendere la sicurezza nazionale
Può l’arte raccontare l’Intelligence? È possibile trovare nei capolavori del passato le chiavi per decrittare e comprendere il mondo dei Servizi di informazione?
La risposta arriva dalla TRECCANI e da Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence (SOCINT) e direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria.
Un contributo che si inserisce nelle celebrazioni del centenario dell’Istituto per la pubblicazione dell’Enciclopedia italiana, fondato il 18 febbraio 1925 da Giovanni Treccani su proposta di Giovanni Gentile, che oggi rappresenta un’eccellenza tricolore e un simbolo della cultura nazionale.
Il 21 febbraio, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Palazzo Mattei (Roma) ha ospitato l’inaugurazione delle iniziative. Tra queste, oltre alla mostra Palazzo Treccani, allestita fino al 21 aprile 2025, spicca il progetto Le parole valgono: selezione di cento parole individuate dall’Istituto per rappresentare un secolo di attività e momenti significativi della nostra società.
Ed è qui che si colloca il contributo dI Caligiuri sul termine Intelligence, un lavoro che nasce dall’analisi delle più autorevoli riviste internazionali del settore, da cui emergono dieci vocaboli che trasformano il modo in cui guardiamo al mondo della sicurezza e dell’informazione.
“Il termine Intelligence – spiega l’autore – pur essendo tra i più citati degli ultimi anni, resta spesso frainteso o utilizzato in modo approssimativo. Per definirne il lessico essenziale, ho adottato un approccio scientifico: l’analisi dei termini più ricorrenti negli abstract di quattro riviste internazionali del settore nel periodo 2019-2023: Intelligence and National Security, International Journal of Intelligence and CounterIntelligence, The International Journal of Intelligence, Security, and Public Affairs e Journal of Intelligence History. L’elaborazione dei dati, attraverso i sistemi Elsevier, ha permesso di creare una base empirica”.
La pubblicazione, alla voce Le parole dell’Intelligence, risponde alla necessità di rendere la riflessione accessibile a un pubblico ampio.
“L’Intelligence – prosegue Caligiuri – rappresenta una risorsa non solo per gli Stati, ma anche per individui e imprese. A livello istituzionale, si articola in due forme distinte: la prima è svolta dalle agenzie informative, che prevengono minacce alla sicurezza nazionale e forniscono informazioni strategiche all’autorità politica, collaborando con le forze di polizia per gli aspetti relativi alla prevenzione dei reati. La seconda è quella operata direttamente dalle forze di polizia in relazione con l’autorità giudiziaria per garantire la sicurezza pubblica. Ma l’Intelligence trascende questi ambiti operativi: costituendo una delle radici della conoscenza, rappresenta un mezzo attraverso cui l’essere umano può affermare la propria centralità nell’era dell’intelligenza artificiale”.
Il percorso, come abbiamo detto, si sviluppa attraverso dieci parole associate a un’opera d’arte. Una scelta metodologica, introdotta in premessa, dove l’immagine dei Frumentarii dalla Colonna Traiana (immagine cover) stabilisce il paradigma della continuità storica dell’Intelligence, evidenziando come la capacità di raccogliere e interpretare informazioni abbia sempre rappresentato un vantaggio strategico nella storia umana.
Il concetto di INTELLIGENCE viene illustrato dalla Scuola di Atene di Raffaello (Roma, Musei Vaticani, Stanza della Segnatura, 1509-1511), dove il dialogo tra i filosofi rappresenta il processo di sintesi delle informazioni e costruzione della conoscenza.
La Ronda di Notte di Rembrandt (Amsterdam, Rijksmuseum ,1642) accompagna il tema della SICUREZZA NAZIONALE, creando un ponte tra la nascita degli Stati moderni e le sfide contemporanee nel rapporto tra potere politico e sicurezza.
La Battaglia di Scannagallo del Vasari (Firenze, Palazzo Vecchio, Salone dei Cinquecento, 1567-1571) introduce il concetto di SERVIZIO DI INTELLIGENCE attraverso una duplice lettura: il motto “cerca trova” e il possibile dipinto nascosto di Leonardo creano una metafora della stratificazione dell’informazione.
Per rappresentare gli operatori delle Agenzie di informazione per la sicurezza – le cosiddette SPIE – Mosè con i Messaggeri di Giovanni Lanfranco (Los Angeles, J. Paul Getty Museum, 1621-1624) offre una prospettiva storica sull’importanza della raccolta informativa per le decisioni strategiche.
Il tema del SEGRETO è esplorato attraverso Il laboratorio dell’alchimista di Van der Straet (Firenze, Palazzo Vecchio, Studiolo di Francesco I, 1570-1572), che illumina le sfide della segretezza nell’era digitale.
Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo (Milano, Galleria d’Arte Moderna, 1898-1901) stabilisce un legame fondamentale tra Intelligence e DEMOCRAZIA, sottolineando come la sicurezza nazionale sia intrinsecamente legata alla giustizia sociale e alla comprensione dei cambiamenti sociali.
Nell’era della disinformazione digitale, il Bacio di Giuda di Giotto (Padova, Cappella degli Scrovegni, Storie della Passione di Gesù,1303-1305) diventa paradigma dell’INGANNO e della manipolazione informativa.
Il ritratto di Lutero di Cranach il Vecchio (Milano, Museo Poldi Pezzoli, 1529 circa) crea un parallelo illuminante tra la rivoluzione della stampa e l’attuale era dei SOCIAL MEDIA, evidenziando come i cambiamenti nei mezzi di comunicazione influenzino la società e il lavoro dell’Intelligence.
La Persistenza della Memoria di Dalí (New York, Museum of Modern Art, 1931) visualizza la natura dei BIAS COGNITIVI sfida centrale per l’analisi dell’Intelligence contemporanea.
Il ciclo si conclude con gli Effetti del Buon Governo di Lorenzetti, (Siena, Palazzo Pubblico, Sala della Pace, 1338 – 1339) che affronta il rischio della POLITICIZZAZIONE dell’Intelligence nel contesto più ampio del rapporto tra potere e responsabilità, suggerendo come l’ Intelligence sia strumento essenziale per il buon governo quando utilizzata nel rispetto dell’equilibrio tra sicurezza e libertà.
Il lessico di Caligiuri si muove su tre dimensioni: l’analisi empirica dei dati, l’interpretazione attraverso i capolavori dell’arte e una visione culturale che proietta l’Intelligence oltre i confini operativi. Un viaggio che ci svela come l’Intelligence sia, da sempre, uno dei pilastri della conoscenza umana, offrendoci una chiave di lettura inedita per comprenderne il ruolo nella società contemporanea.