A Palermo, due appuntamenti con Mario Caligiuri: educazione, disinformazione e democrazia al centro del dibattito
Doppia occasione di approfondimento, promossa da SOCINT SICILIA, sulle trasformazioni in atto nella società italiana per costruire un futuro che, pur rimanendo ancorato ai valori fondamentali, sappia rispondere alle complessità del mondo contemporaneo.
Oggi, 29 novembre 2024, Palermo ospiterà due importanti incontri con Mario Caligiuri, ordinario di Pedagogia della Comunicazione all’Università della Calabria, direttore dell’Osservatorio Permanente sulle Politiche Educative Eurispes e presidente della Società Italiana di Intelligence (SOCINT). Entrambi gli eventi, promossi da SOCINT Sicilia, offrono l’occasione per riflettere su temi quali educazione, disinformazione e ruolo della democrazia.
La giornata si aprirà alle 11, al Teatro Liberty, Circolo Unificato di Presidio. L’incontro, in presenza, organizzato dal Liceo Scientifico Statale “Benedetto Croce” con il patrocinio della SOCINT, vedrà Caligiuri dialogare con gli studenti delle scuole di Palermo. A partire dal suo ultimo libro, Maleducati. Educazione, disinformazione e democrazia in Italia (Luiss University Press, 2024)., il docente approfondirà il legame tra educazione e lotta alla disinformazione, nodo fondamentale per preservare la democrazia e promuovere una cittadinanza consapevole.
Nel pomeriggio, alle 17, presso l’Aula Magna della LUMSA, Caligiuri terrà una lezione – in presenza e online – dal titolo La famiglia nella metamorfosi del mondo: tra educazione, disinformazione ed egemonia. L’evento si inserisce nel Corso di Alta Formazione su Le basi dell’orientamento familiare, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Comunicazione della LUMSA. Sarà una riflessione sull’impatto della disinformazione nei contesti educativi e familiari, con un’analisi che si estende al ruolo delle famiglie nella complessa trasformazione della società contemporanea.
Gli interessati potranno collegarsi al link https://meet.google.com/rnj-dkwy-dbs
Educazione e democrazia: il valore delle competenze in un mondo in trasformazione
Il tema dell’educazione, spesso trascurato nelle agende politiche, torna al centro del dibattito durante il convegno mattutino. In un contesto sempre più caratterizzato dalla sovrabbondanza informativa e da un sistema educativo fragile, Caligiuri, traccia un quadro preoccupante: da un lato, l’istruzione non riceve l’attenzione necessaria per rivestire un ruolo centrale nelle politiche pubbliche; dall’altro, l’eccesso di informazioni, spesso prive di qualità, crea un pericoloso cortocircuito cognitivo. La combinazione di questi due fattori mina le fondamenta stesse della democrazia, riducendola da sistema partecipativo a procedura elettorale. Secondo Caligiuri, il problema non riguarda solo l’Italia ma le democrazie occidentali, dove il legame tra educazione e sviluppo economico si è spezzato. Le carenze educative non solo amplificano le disuguaglianze sociali, ma rischiano di lasciare ampie fasce di popolazione prive degli strumenti per comprendere il mondo e partecipare alla vita democratica. Un punto critico è il confronto tra educazione e innovazioni tecnologiche. Come possono le democrazie resistere al confronto con l’intelligenza artificiale? Il rischio è di una crescente polarizzazione tra un’élite tecnologica e il resto della popolazione. Scenario che, secondo Caligiuri, rende ancora più urgente un intervento sistemico sul fronte dell’educazione, considerata non solo come strumento di crescita personale ma anche come fondamento della giustizia sociale. Da qui l’appello all’adozione di una pedagogia della nazione, capace di integrare conoscenze multidisciplinari – dalle neuroscienze all’IA– e di rinnovare gli strumenti culturali con cui affrontare le sfide del futuro.
Famiglie italiane: tra tradizione e cambiamento
Nel pomeriggio, il focus si sposterà sulla trasformazione del tessuto sociale italiano. Il convegno dal titolo “Famiglie in evoluzione: riflessi sociali e territoriali” analizzerà un quadro complesso, dove le radici tradizionali della famiglia convivono con dinamiche sempre più diversificate. In Italia, le famiglie sono oggi 26.206.246, con un aumento del 6,5% rispetto al 2011. Tuttavia, questo dato non indica una maggiore stabilità, ma riflette nuclei più piccoli e flessibili. Le coppie con figli, che rappresentano ancora il 45,8% del totale, sono in costante calo – erano il 57,5% nel 2001 – mentre crescono le famiglie monogenitoriali e quelle unipersonali. Le madri sole, in particolare, sono aumentate del 35,5% dal 2011, mentre i padri soli hanno registrato un incremento ancora più netto (+85%). Questo cambiamento riflette sia l’instabilità delle relazioni sia l’allungamento della vita, che favorisce una maggiore varietà nei modelli familiari. Il panorama familiare italiano evidenzia marcate differenze territoriali. Nel Mezzogiorno, le coppie con figli restano prevalenti (50,5%), mentre nel Nord dominano le coppie senza figli. Tuttavia, è al Sud che si registra una maggiore presenza di figli maggiorenni conviventi, segno delle difficoltà economiche e occupazionali che spingono molti giovani a rimanere nella casa di origine. Altro aspetto rilevante, l’invecchiamento delle coppie. Le coppie ultrasessantacinquenni rappresentano oggi il 27,1% del totale, in aumento rispetto al 20,8% del 2011. Questo dato si affianca alla crescita delle coppie dello stesso sesso, che, pur rappresentando una minoranza, sono raddoppiate nell’ultimo decennio, riflettendo una società più aperta e inclusiva. Il modello tradizionale di famiglia, basato su coppie con figli, sta lasciando spazio a configurazioni più diversificate, capaci di adattarsi alle esigenze di una società in continua evoluzione. Questo cambiamento richiede politiche mirate per affrontare le disuguaglianze territoriali e sostenere le famiglie, soprattutto quelle più vulnerabili, nella gestione delle sfide economiche e sociali.
Il doppio convegno palermitano offrirà una riflessione sulle trasformazioni in atto nella società italiana, evidenziando il ruolo dell’educazione e della famiglia. Da un lato, l’urgenza di un sistema educativo più robusto e innovativo per contrastare la disinformazione e garantire la sostenibilità della democrazia. Dall’altro, la necessità di riconoscere e sostenere i nuovi modelli familiari, senza dimenticare le differenze territoriali che caratterizzano il nostro Paese. In entrambi i casi, la sfida è quella di costruire un futuro che, pur rimanendo ancorato ai valori fondamentali, sappia rispondere con efficacia alle complessità del mondo contemporaneo.