Dal fuoco di Prometeo al silicio pensante: le tre rivoluzioni dell’intelligenza
Il mito di Prometeo rivive nelle aule dell’Università della Calabria, dove un ciclo di seminari sta esplorando il significato dell’Intelligenza artificiale come trasformazione sociale.
In principio fu il fuoco. Sulle pendici dell’Olimpo, Prometeo compì il suo atto di ribellione: sottrasse la fiamma sacra agli dei per donarla agli uomini, creature che lui stesso aveva plasmato dal fango. Non era solo luce e calore ciò che il titano donava all’umanità, ma la prima scintilla dell’intelligenza, la capacità di forgiare il mondo circostante, di comprenderlo e di dominarlo. La sua punizione divenne il monito eterno del prezzo che il progresso esige.
Secoli e millenni sono trascorsi, e quel primo fuoco si è trasformato. La rivoluzione industriale ha segnato il secondo momento prometeico: l’uomo ha imparato a domare il fuoco in modi che nemmeno gli dei avevano immaginato. Le fiamme ora alimentavano possenti macchine, in un mondo di acciaio e vapore. Ma la vera metamorfosi doveva ancora venire.
Nel nostro tempo, l’umanità ha compiuto un nuovo atto di hybris: non più il fango da plasmare, ma il silicio; non più il fuoco dell’Olimpo, ma quello dell’intelligenza artificiale. In questo terzo momento prometeico, la sfida non è dissimile da quella originaria: come gestire un potere che può sia illuminare sia distruggere?
Il mito di Prometeo rivive nelle aule dell’Università della Calabria, dove un ciclo di seminari – dal titolo Il Fuoco di Prometeo. Intelligence e Intelligenza Artificiale – sta esplorando il significato dell’IA come trasformazione sociale.
L’iniziativa si inserisce nel corso di laurea magistrale in Intelligence, Educazione e Sicurezza, ed è guidata da Mario Caligiuri, direttore del Master in Intelligence dell’UNICAL e presidente della Società Italiana di Intelligence (SOCINT).
Il percorso seminariale ha preso il via con interventi di Paolo Benanti della Pontificia Università Gregoriana, e Gian Luca Foresti dell’Università di Udine. Il ciclo è proseguito con i webinar di Domenico Talia dell’Università della Calabria, Donato Malerba dell’Università di Bari, e Diego Ciulli di Google Italia. Oggi, dalle 14 alle 16, sarà la volta di Michele Colajanni, dell’Università Alma Mater di Bologna e domani, dalle 11 alle 13, di Paolo Messa, fondatore della rivista Formiche.
Come il mitico fuoco rubato agli dei, l’IA porta con sé un enorme potenziale creativo ma anche notevoli rischi. La sfida non sta solo nel padroneggiare la tecnologia, ma nella consapevolezza necessaria per ridefinire il nostro ruolo in un mondo dove l’intelligenza non è più dominio esclusivo né divino né umano. In questo scenario, l’Università della Calabria si pone come luogo di approfondimento e dibattito su una delle più grandi trasformazioni della nostra epoca, invitando studenti e studiosi a ripensare il significato stesso dell’intelligenza nell’era digitale.
Questi i link per seguire i webinar:
lunedì 2 dicembre – Michele Colajanni, Università “Alma Mater” di Bologna – https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_YzVlZWU1NDgtZmQxOC00ZmZhLWExYTItM2NkOTY1M2Y5NjEw%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%227519d0cd-2106-47d9-adcb-320023abff57%22%2c%22Oid%22%3a%2238c07767-38f9-421a-a107-f9beb86c9063%22%7d
martedì 3 dicembre – Paolo Messa, fondatore della rivista Formiche – https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_YzVlZWU1NDgtZmQxOC00ZmZhLWExYTItM2NkOTY1M2Y5NjEw%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%227519d0cd-2106-47d9-adcb-320023abff57%22%2c%22Oid%22%3a%2238c07767-38f9-421a-a107-f9beb86c9063%22%7d