INTELLIGENCE, GIAN LUCA FORESTI AL MASTER DELL’UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA: “LA SICUREZZA SARÀ SEMPRE PIÙ DETERMINATA DALL’IA E DAI COMPUTER QUANTISTICI”.
Rende (11.3.2025) – Algoritmi e sicurezza: un’analisi di intelligence è il titolo della lezione tenuta da Gian Luca Foresti, ordinario di Informatica presso l’Università degli Studi di Udine, direttore dell’Artificial Vision and Real-Time Systems (AViReS Lab) al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.
La lezione ha affrontato i concetti di intelligenza naturale e artificiale (IA), di apprendimento umano e tecnologico, le applicazioni di sicurezza e le sfide della cybersecurity con il calcolo quantistico.
Foresti ha presentato in apertura il laboratorio AViReS, dell’Università di Udine, che si occupa di ricerca avanzata in aree come la computer vision, la realtà aumentata, il machine learning, i veicoli senza pilota e la cybersicurezza.
Ha poi introdotto l’IA partendo dalla sua nascita negli anni ’50, distinguendo tra l’approccio simbolico, basato sulla logica formale, e quello subsimbolico, che sfrutta il machine learning (ML) e il deep learning (DL).
L’IA, sviluppata secondo questo approccio, predominante nella ricerca e nella vita quotidiana, mira a progettare sistemi autonomi capaci di compiere azioni umane e razionali, con l’obiettivo di superare il test di Turing.
Confrontando cervello umano e IA, ha evidenziato che il primo è un “calcolatore” che opera in parallelo e che possiede cento miliardi di neuroni dotati ognuno di decine di migliaia di connessioni (le sinapsi).
Le IA moderne non eguagliano ancora il cervello umano per numero di neuroni e di connessioni: ad oggi il supercomputer Hala Point Intel, il più grande sistema neuromorfico con un miliardo di neuroni artificiali, rimane ancora inferiore rispetto alle capacità dell’uomo.
Tuttavia, la velocità di trasmissione dei dati nel mondo digitale è enormemente superiore e si prevede che la parità possa essere comunque raggiunta entro 10-30 anni, accelerata dall’avvento dei computer quantistici.
Il docente poi ha trattato il concetto di apprendimento naturale e artificiale. Il primo si basa sull’interconnessione progressiva tra i neuroni del cervello indotta dall’esperienza. Il secondo segue invece quattro paradigmi:
• Supervisionato: i set di dati sono etichettati da operatore umano, ma il processo è dispendioso in termini di tempo e risorse;
• Non supervisionato: il sistema classifica autonomamente i dati, ma con un tasso di errore maggiore;
• Semi-supervisionato: l’operatore interviene classificando i cluster di dati che il modello ha raggruppato automaticamente;
• Con rinforzo: il sistema apprende ricevendo feedback che premiano le strategie vincenti.
Questi approcci sono alla base di servizi digitali di ampia diffusione come quelli offerti da Google, Amazon e da sistemi come ChatGPT.
Le applicazioni spaziano dalla guida autonoma all’analisi delle immagini, dalla videosorveglianza intelligente al riconoscimento di oggetti e volti.
Nella gestione di scenari complessi, l’intelligenza artificiale è cruciale per l’ottimizzazione dei dati, come avviene nella realtà aumentata e nella robotica industriale.
Pe quanto attiene la sicurezza informatica, un aspetto critico riguarda i modelli supervisionati, che potrebbero non riconoscere minacce nuove non presenti nei dataset di addestramento.
Per ovviare a questo limite, Foresti ha individuato una soluzione efficace nei cosiddetti “modelli di normalità”, che attivano segnalazioni in caso di anomalie all’interno di un sistema.
Foresti ha poi approfondito le principali tecniche di crittografia: la AES, a chiave simmetrica, e la RSA, a chiave asimmetrica.
La loro sicurezza si basa sulla difficoltà di risolvere problemi matematici complessi, ma l’avvento dei computer quantistici potrebbe presto renderli obsoleti.
In risposta a questa potenziale vulnerabilità, si sta sviluppando la crittografia quantistica, che sfrutta principi della meccanica quantistica – come il principio di indeterminazione di Heisenberg, rendendo l’intercettazione dei dati automaticamente rilevabile e garantendo maggiore sicurezza grazie alla possibilità di generare chiavi crittografiche realmente casuali.
Il docente ha concluso invitando gli operatori di Intelligence a valicare i limiti della realtà conosciuta, come avviene quando dalla fisica classica si esplorano le potenzialità del mondo quantistico.