Comunicati StampaMaster in IntelligenceStudiare IntelligenceUniversità della Calabria

INTELLIGENCE, NICCOLÒ CUPPINI AL MASTER DELL’UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA:“VIVERE NELLO SPAZIO: IL FUTURO DELLA VITA URBANA”

Rende (4.2.2025) – Vivere nello spazio: passati, presente e futuro della vita urbana è il titolo della lezione tenuta da Niccolò Cuppini, docente presso la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.

L’introduzione di Caligiuri ha evidenziato come la crescita demografica della popolazione globale e la ricerca di nuove risorse ambientali aprano nuove frontiere nell’esplorazione di più dimensioni, quali i fondali sottomarini e lo spazio. Le implicazioni politiche, economiche e sociali che ne derivano, necessitano di essere analizzate, interpretate e previste risultando dunque, di fondamentale importanza nel campo dell’Intelligence e della sicurezza globale.

Niccolò Cuppini

Proseguendo la sua esposizione, Cuppini ha illustrato come attualmente i confini tra le varie sfere della vita umana siano sempre meno netti e definiti, generando effetti interconnessi.

Basti pensare all’evoluzione del concetto di conflitto armato, fino alla fine del XIX secolo concepito come terrestre o navale, a partire dal XX secolo si espande alla dimensione aerea per arrivare, XXI secolo, a includere tutti i domini, anche le dimensioni sottomarine e spaziali.

Ne sono un esempio l’uso di tecnologie militari satellitari e il sabotaggio di infrastrutture critiche, come il gasdotto Nord Stream durante la guerra in Ucraina.

La continua interazione tra le dimensioni però non è un aspetto tangibile solo nei conflitti armati, poiché nella vita di tutti i giorni, ci rendiamo conto di essere immersi in una dimensione “planetaria” in cui ogni oggetto, interazione e informazione di cui usufruiamo utilizza una serie di segnali provenienti dall’intreccio di diverse dimensioni.

USA e Russia, spinte inizialmente dalla ricerca scientifica per contendersi un primato, non sono più gli unici attori nello spazio. Attualmente Cina, India ed Europa, insieme a imprenditori visionari e grandi società private – finanziate da enti e fondi d’investimento – stanno investendo miliardi nello sviluppo di infrastrutture per estendere il controllo sugli ambiti sottomarini ed extra-orbitali.

In particolar modo, il ruolo di attori privati genera nuovi obiettivi economici e geopolitici, trasformando la corsa a tale dimensione un’opportunità di business.

L’interesse strategico-militare, seppur sia stato sempre presente, oggi è aumentato esponenzialmente vista l’importanza del predominio spaziale in materia di telecomunicazioni riservate, mappature satellitari e accesso a tecnologie avanzate.

Cuppini ha poi sollevato due criticità in merito alla Space Economy: mancanza di sostenibilità, poiché la corsa allo spazio non può essere senza limiti e quando dovremmo salvaguardare la Terra anziché cercare nuovi pianeti da abitare; privatizzazione dello spazio, perché ciò che un tempo veniva considerato un bene comune dell’umanità, rischia di essere un potere politico ed economico nelle mani di pochi colossi finanziari.

Il docente ha poi evidenziato come l’apertura di nuove frontiere abbia ridefinito il concetto di zona urbana, la quale non è più da intendersi come qualcosa di separato rispetto alle zone rurali, bensì un agglomerato di edifici ed infrastrutture fisiche e digitali costituite da città e campagne totalmente interconnesse tra loro.

La crescente interconnessione tra spazio e vita quotidiana pone domande fondamentali sul futuro.

La globalizzazione, infatti, sta cambiando volto e non può essere più definita un fenomeno esclusivamente terrestre.

L’urbanizzazione planetaria è già in atto. Infatti, oggi non esistono più città isolate ma sistemi collegati che attraversano mari, cieli e l’orbita terrestre. Per capire tale cambiamento è necessario comprendere quali siano stati i fattori che hanno portato alla concezione di città moderna.

Attraverso un’interessante rievocazione storica, Cuppini ha analizzato l’evoluzione del concetto di ‘città’. Il percorso parte dalla Polis, intesa come comunità politica. A questa si contrappone il concetto di Civitas, che identifica l’aggregazione di coloro che godono dello stato giuridico di cittadini. Il quadro si completa con la nozione di Urbs, che considera la città dal punto di vista fisico, includendo cittadini, edifici e infrastrutture in un unico sistema integrato.

Il confronto tra i tre termini, evidenzia come i modelli politici e culturali delle città strutturino il nostro modo di pensare alla società e all’individuo.

La lezione è poi proseguita con due esempi: Parigi e Barcellona. Con l’avvento della modernità, distinta dai concetti di Stato ed economia capitalistica, le scelte urbanistiche sono state dettate da un progetto politico ed economico che intendeva l’urbanizzazione come dimensione fluida in espansione, finalizzata allo sviluppo economico.

Il 96% delle merci attualmente è trasportato tramite navi porta container lungo le autostrade del mare, i voli intercontinentali solcano gli oceani senza soluzione di continuità, le infrastrutture vitali, come cavi internet, oleodotti e gasdotti viaggiano lungo i fondali marini, e i satelliti ci permettono telecomunicazioni, previsioni atmosferiche, mappature, connessioni GPS in maniera integrata.

Possiamo dunque intendere, come ci insegna il passato, che la globalizzazione ha plasmato il nostro concetto di società e di individuo rendendoci interconnessi con il mondo intero.

La teoria dell’Urban Age World, elaborata dalle Nazioni Unite, sostiene che, a partire dal 2007, più del 50% della popolazione globale vive in città anziché in aree rurali.Tale tesi è la prova che la condizione di vita dell’umanità, per la prima volta nella storia, sta cambiando ed è destinata a evolversi.

Il docente ha affermato che l’innovazione urbana non riguarda solo il nostro pianeta.

Il progetto Moon Village, infatti, propone un insediamento lunare autosufficiente, capace di produrre energia, acqua ed aria.

La Società di Elon Musk, Space X, sta lavorando per rendere questo scenario concretamente realizzabile, sviluppando tecnologie per il trasporto di materiali, necessari alla costruzione di città sulla Luna.

Anche sulla Terra si iniziano a sperimentare città futuristiche come Neom e le così dette Smart Cities.

Ci troviamo nel pieno di una trasformazione epocale che coinvolge simultaneamente la corsa allo spazio, l’urbanizzazione planetaria e le nostre modalità di vita, lavoro e interazione sociale. Questa rivoluzione multidimensionale richiede strumenti di comprensione e analisi.

Questi fenomeni, apparentemente distanti dall’Intelligence, ne fanno parte a pieno titolo.

Come ha concluso Cuppini, la capacità di comprendere e prevedere il futuro dipende dalla nostra abilità nel leggere e interpretare i cambiamenti in una prospettiva globale e interplanetaria, dove le distinzioni tra terrestre ed extra-terrestre stanno progressivamente sfumando.

About Author