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Le dinamiche artiche sotto la lente dell’Intelligence

Il contributo dell’Osservatorio Artico SOCINT per comprendere il futuro della regione polare. La pubblicazione, per SOCINT Press, offre una prospettiva italiana su una regione destinata a ridefinire gli equilibri internazionali.

La regione artica, un tempo frontiera di ghiaccio inaccessibile, è oggi un crocevia di ambizioni strategiche, interessi economici, rivendicazioni territoriali e preoccupazioni ambientali. Ma l’Artico non è solo una remota periferia del mondo: è un laboratorio in cui si sperimentano le dinamiche del XXI secolo, dal riscaldamento climatico alle nuove infrastrutture digitali, dall’espansione delle rotte marittime all’emergere di attori non tradizionali.

In questo scenario si inserisce l’elaborato – pubblicato da Socint Press sotto la direzione editoriale di Alice Felli –, Le dinamiche artiche sotto la lente dell’Intelligence, raccolta di contributi dell’Osservatorio di Intelligence sull’Artico della Società Italiana di Intelligence (SOCINT), che offre una prospettiva italiana su una regione destinata a ridefinire gli equilibri internazionali.

La particolarità del volume risiede nella capacità di superare le narrazioni convenzionali che riducono il Polo Nord a mero terreno di confronto tra potenze o a vittima dei cambiamenti climatici. Attraverso la lente dell’Intelligence, il testo esplora temi spesso trascurati: dalla criminalità organizzata alle dinamiche culturali delle popolazioni indigene, dalle infrastrutture sottomarine di comunicazione alle strategie degli Stati artici atipici. L’elemento di novità risiede proprio nell’approccio Intelligence: non una semplice analisi geopolitica, ma un metodo di raccolta, interpretazione e anticipazione di scenari futuri.

Nell’introduzione, Mario Caligiuri, presidente SOCINT e tra i massimi esperti accademici di Intelligence, spiega la missione dell’Osservatorio: raccogliere informazioni sul mondo polare e inserirle nel contesto internazionale per definire le implicazioni strategiche per l’Italia. Nella prefazione il direttore, Emanuela Somalvico, Analista per il contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata in ambito internazionale – che ha anche curato l’opera – evidenzia come l’Artico, da barriera naturale, sia divenuto il fulcro di una nuova competizione geopolitica.

L’ammiraglio Ferdinando Sanfelice di Monteforte, nel suo saggio sulle Rotte del Nord, analizza i due principali passaggi marittimi artici, il Passaggio a Nord Est e quello a Nord Ovest, evidenziandone i limiti strutturali: condizioni climatiche estreme, carenze infrastrutturali e costi proibitivi.

Marco Santarelli, analista delle reti informative e sicurezza delle informazioni internazionali, affronta il tema Cavi sottomarini e Artico. Poiché il 99% delle comunicazioni globali transita attraverso questi cavi, la regione artica sta assumendo un ruolo strategico crescente. Santarelli analizza il progetto Far North Fiber, che collegherà la Scandinavia al Giappone, e i rischi legati alla sicurezza delle infrastrutture sottomarine.

Lo studio delle popolazioni indigene trova spazio nel contributo di Gianluca Frinchillucci, direttore Istituto Geografico Polare “Silvio Zavatti”, che presenta la Carta dei Popoli Artici, progetto scientifico per documentare e valorizzare il patrimonio culturale delle comunità autoctone. L’autore evidenzia il legame tra queste popolazioni e le sfide del cambiamento climatico, collegandolo al Terzo Polo himalayano.

Uno degli aspetti più innovativi del volume è l’analisi di Antonio Nicaso, docente universitario, esperto in criminalità organizzata internazionale;ed Emanuela Somalvico sulla Criminalità organizzata in Artico. I due studiosi mappano la presenza di organizzazioni criminali transnazionali nell’area, dalla ‘ndrangheta in Canada ai gruppi cinesi e russi, sottolineando i rischi legati all’accesso alle risorse naturali.

Agata Lavorio, ricercatrice Università degli Studi di Milano, esplora la posizione degli Stati Uniti con il contributo Alaska: cantiere artico di Washington, mettendo in evidenza la duplice visione americana dell’Artico: da un lato, un teatro strategico globale, dall’altro, una regione con problematiche logistiche e infrastrutturali ancora irrisolte.

Paolo Quattrocchi, presidente del Centro Studi “Italia-Canada”, con L’Artico canadese, analizza il processo di riconciliazione tra il governo canadese e le popolazioni indigene, sottolineando il cambiamento nella politica artica del paese, ora più attento alle minacce alla sicurezza.

Infine, Marco Volpe, Visiting Researcher presso l’Arctic Centre di Rovaniemi e membro di Osservatorio Artico, in Equilibri polari: il partenariato strategico sino-russo nell’Artico, propone una lettura innovativa della relazione tra Mosca e Pechino, evidenziandone il carattere pragmatico e asimmetrico.

Ciò che rende Le dinamiche artiche sotto la lente dell’Intelligence un’opera di particolare valore è la sua capacità di integrare prospettive multidisciplinari in un quadro coerente. L’Artico non è più una frontiera remota, ma un laboratorio geopolitico in cui si stanno ridefinendo gli equilibri del XXI secolo.

Il volume rappresenta un contributo significativo alla riflessione strategica italiana sulla regione polare. Come sottolinea Caligiuri, l’Italia, in quanto Stato Osservatore del Consiglio Artico, ha interessi rilevanti nell’area, sia dal punto di vista economico che della sicurezza internazionale. Tuttavia, il coinvolgimento italiano non può limitarsi a un ruolo di osservatore passivo. Con la presenza di istituzioni scientifiche come il CNR, che conduce ricerche avanzate sul cambiamento climatico e la sicurezza ambientale, e le imprese tecnologiche italiane impegnate nelle telecomunicazioni e nell’energia, il nostro Paese ha gli strumenti per giocare un ruolo più incisivo.

L’Artico e il Mediterraneo, apparentemente distanti, sono due aree connesse da un medesimo filo strategico: chi domina le rotte artiche influenzerà anche le dinamiche commerciali e di sicurezza globali. L’Italia è pronta a cogliere questa opportunità o rischia di restare spettatrice mentre altri definiscono le nuove regole del gioco? Questo libro, con la sua capacità di unire geopolitica, intelligence e cultura, offre strumenti analitici rigorosi per comprendere una sfida strategica che ci riguarda più di quanto si possa immaginare.

foto Gianluca Frinchillucci, Istituto Geografico Polare “Silvio Zavatti”

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