Libropolis, la città che non c’è
Mario Caligiuri, domenica 13 ottobre a Pietrasanta, dialogherà con Sebastiano Caputo addentrandosi nelle profondità del dominio cyber: la mente umana.
Dall’11 al 13 ottobre 2024, Pietrasanta (Lucca) ospita l’ottava edizione di Libropolis offendo al pubblico l’opportunità di incontrare autori di spicco e partecipare a dibattiti stimolanti.
Quest’anno, l’evento si reinventa: ed ecco “La città che non c’è”, uno spazio per esplorare le sfide del nostro tempo. Libropolis, infatti, non è più solo un festival, ma un “mondo altro”. Questa metamorfosi riflette la volontà di creare un ambiente immersivo dove le idee possano fluire liberamente, superando le convenzioni.
Organizzato da Libropolis APS, in collaborazione con il Gruppo editoriale MAGOG, l’evento gode del patrocinio del Comune di Pietrasanta e del contributo del Centro per il libro e la lettura, oltre che di numerosi sponsor.
La Fine delle illusioni
Il tema scelto per questa edizione, La Fine delle illusioni, si allinea perfettamente con l’intervento di Mario Caligiuri che, domenica 13 ottobre alle 11.30, dialogherà con Sebastiano Caputo – già reporter di guerra e oggi direttore del Gruppo editoriale MAGOG – addentrandosi nelle profondità del dominio cyber: la mente. Caligiuri – presidente della Società Italiana di Intelligence (SOCINT) e direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria – evidenzia come viviamo in un’epoca di globalizzazione caratterizzata da interconnessione ma anche da un pensiero frammentato. La sfida principale si manifesta nello scontro tra intelligenza umana e intelligenza artificiale.
Disinformazione: la nuova minaccia
L’evento metterà in luce i pericoli della disinformazione, orchestrata da Stati e multinazionali, che contamina e intossica l’ecosistema della comunicazione. Caligiuri esplorerà come la geopolitica stia evolvendo verso il controllo della mente delle persone attraverso il cyberspazio, con implicazioni per la privacy e la sicurezza informatica.
Un laboratorio per il futuro
Libropolis 2024 si propone, dunque, come occasione per comprendere le dinamiche della contemporaneità, superando la polarizzazione che caratterizza il dibattito pubblico.
Un laboratorio dove si distillano idee.
E l’immaginazione diventa realtà.