L’ombra dell’IA sulla transizione ecologica e digitale: un’analisi critica di Mario Caligiuri
L’intelligenza artificiale (IA) rappresenta la chiave per un futuro sostenibile o una minaccia incombente? Mario Caligiuri, esperto di intelligence, affronta la questione in un lungo articolo, apparso sul quotidiano la Discussione, invitando a riflettere, andando oltre l’entusiasmo tecnologico, e a considerare le implicazioni etiche e sociali dell’IA, soprattutto quando essa è controllata da potenti attori privati.
Caligiuri – che, lo ricordiamo, è presidente della Società Italiana di Intelligence e direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria – esplora le sfide della transizione ecologica e digitale, ponendo particolare attenzione al ruolo emergente dell’intelligenza artificiale (IA) e al suo impatto dirompente su entrambi i processi. L’IA, sebbene offra straordinarie opportunità in termini di efficienza, conoscenza e innovazione, solleva preoccupazioni etiche e sociali, soprattutto in relazione alla crescente supremazia degli attori privati. L’autore evidenzia la necessità di sviluppare una “coscienza dell’IA”, analoga alla coscienza nucleare emersa nel XX secolo, per comprendere e mitigare i rischi associati a questa tecnologia.
L’analisi di Caligiuri spazia dalla storia dell’energia nucleare alle implicazioni geopolitiche dell’IA, passando attraverso esempi concreti, primo fra tutti l’applicazione dell’IA in medicina. Egli invita i lettori ad abbandonare le lenti ideologiche e a utilizzare un approccio basato sull’Intelligence, che combini visione critica e pensiero laterale, per affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale.
Un aspetto particolarmente interessante è rappresentato dall’educazione digitale che, fin dalla scuola primaria, dovrebbe entrare nel percorso formativo delle nuove generazioni per consentire loro di navigare consapevolmente in un mondo sempre più permeato dall’IA.
L’articolo di Caligiuri invita quindi ad approfondire possibili soluzioni e strategie per governare l’IA in modo responsabile ed equo, bilanciando innovazione e tutela dei diritti. Inoltre, sollecita una discussione mirata circa le implicazioni geopolitiche, in particolare per quanto attiene la competizione tra Stati e aziende tecnologiche. Un contributo prezioso al dibattito sulle sfide globali del nostro tempo che merita di essere letto – e meditato – da chiunque si interessi di Intelligence e tecnologia. E abbia a cuore il futuro dell’umanità.