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Mafie e geopolitica: la nuova frontiera artica

Nicola Gratteri

Cusano Milanino ha ospitato la presentazione del libro Una Cosa sola (Mondadori, 2024) di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso. L’evento, promosso dall’associazione Su la testa con il patrocinio del Comune, ha rappresentato un importante momento di riflessione sul fenomeno mafioso e sulle sue evoluzioni nel contesto contemporaneo.

Alla presentazione hanno partecipato gli autori, Salvatore Borsellino, fondatore del Movimento Agende Rosse, che porta avanti la memoria del fratello Paolo, magistrato ucciso dalla mafia nel 1992, ed Emanuela Somalvico, analista impegnata nel contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata e direttore dell’Osservatorio Artico della Società Italiana di Intelligence (SOCINT) . L’incontro è stato moderato dal giornalista Giuseppe Pipitone de il Fatto Quotidiano.

Gratteri, magistrato in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta, e Nicaso, storico di fama internazionale esperto di organizzazioni criminali, offrono nel saggio un’analisi documentata sul modo in cui le mafie si sono integrate con il potere. “Oggi le mafie non sparano, ma il loro potere non è mai stato così forte”, sostengono gli autori.

Antonio Nicaso

Il libro descrive come le organizzazioni criminali, abbandonata la violenza del passato, si siano trasformate in imprese capaci di gestire transazioni finanziarie, collaborare con i colletti bianchi e infiltrarsi in settori come la finanza, le energie rinnovabili e le grandi opere. Gli autori evidenziano il mimetismo delle mafie, che approfittano di regole deboli e della complicità di professionisti per consolidare il loro dominio.

Tra i temi affrontati, particolare attenzione è stata dedicata all’Artico, regione in cui convergono le ambizioni di grandi potenze, investitori e reti criminali.

Nuovo epicentro degli interessi globali, Gratteri e Nicaso dedicano alla regione delle ombre lunghe un’analisi approfondita, descrivendola come teatro strategico che “alimenta i sogni di grandezza della Russia e le ambizioni della Cina, insieme a quelle di tanti altri Paesi”.

Salvatore Borsellino

L’interesse va oltre le dinamiche geopolitiche: l’Artico – come ha ben evidenziato Emanuela Somalvico nel suo intervento – ospita immense riserve di terre rare, minerali strategici, petrolio e gas naturale. Il cambiamento climatico, aprendo nuove rotte marittime e possibilità di sfruttamento economico, ha reso l’area un crocevia per investimenti con potenziali conseguenze significative sull’ambiente e sugli equilibri globali. L’Italia, consapevole della rilevanza crescente di questa regione, ha istituito un osservatorio dedicato: l’Osservatorio Artico SOCINT citato anche da Gratteri e Nicaso ne Una Cosa sola dove si legge: “Su quest’area si stanno concentrando gli interessi del mondo. E le mafie che gravitano intorno faranno di tutto per non farsi sfuggire l’occasione”.

Nel volume emerge un quadro dettagliato delle attività criminali nella regione: in Alaska, le cellule degli Hells Angels sono coinvolte in traffici di droga e racket; in Russia operano le mafie post-sovietiche, abili nel tessere alleanze tra criminalità e politica; nella Columbia Britannica, gang asiatiche controllano il traffico di droghe sintetiche e il riciclaggio di denaro; in Canada è presente un network che include la ‘ndrangheta, i cartelli messicani e altre organizzazioni criminali transnazionali.

Emanuela Somalvico, Giuseppe Pipitone

Emanuela Somalvico ha illustrato il ruolo dell’Osservatorio Artico SOCINT, evidenziando come rappresenti un punto di riferimento per lo studio delle dinamiche geopolitiche e delle loro implicazioni per l’Italia. “Le mafie – ha sottolineato – non si lasciano sfuggire le trasformazioni globali: seguono le rotte del denaro, si infiltrano nei mercati emergenti e sfruttano le debolezze delle istituzioni locali”.

Al termine dell’evento Luigi Piccirillo, presidente dell’associazione Su la testa, ha conferito al direttore Somalvico una targa celebrativa con la seguente motivazione:“A Emanuela Somalvico, esempio di Donna e funzionario di Stato di alto livello. Fedele e leale servitrice delle istituzioni, promotrice della cultura per la legalità contro ogni tipo di mafia, corruzione e ingiustizia”.

Emanuela Somalvico
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