Maria Gabriella Pasqualini tra gli autori del lemmario “USCIRE DAL LABIRINTO. Ustica dalla A alla Z”
Esperta di intelligence e membro SOCINT, Pasqualini ha curato la voce sul colonnello Giovannone nell’opera che sintetizza 45 anni di ricerche sulla tragedia. La presentazione si terrà lunedì 3 marzo, alle 17, Sala Zuccari-Palazzo Giustiniani a Roma. Diretta streaming sul canale web tv del Senato.
La tragedia di Ustica, avvenuta alle 20:59 del 27 giugno 1980 nel mar Tirreno meridionale, rimane uno degli eventi più controversi della storia italiana recente.
Il volo di linea IH870 della compagnia aerea Itavia, un Douglas DC-9 diretto da Bologna a Palermo, si spezzò in volo causando la morte di tutti gli 81 occupanti.
A distanza di oltre quattro decenni, molti aspetti dell’incidente non sono ancora chiariti, con diverse ipotesi formulate nel corso degli anni riguardo la natura, la dinamica e le cause del disastro. Tra le più dibattute, quella di un coinvolgimento internazionale, con il DC-9 che si sarebbe trovato sulla linea di fuoco di un combattimento aereo. Questa persistente difficoltà nel fare chiarezza ha portato, nel 2014, il giornalista britannico David Learmount ad affermare:“L’Italia è un brutto posto per avere un incidente aeronautico. Se volete la verità, avete meno probabilità di trovarla lì che in qualsiasi altra parte del mondo”.
Curato da Gregory Alegi ed edito da LoGisma con il contributo del Ministero della Cultura, USCIRE DAL LABIRINTO. Ustica dalla A alla Z si propone come bussola per orientarsi in un caso dove interessi geopolitici e numerose indagini hanno creato non poche difficoltà. Il volume, di oltre 400 pagine, organizza in ordine alfabetico le informazioni sull’incidente aereo, consentendo ai lettori di orientarsi in quella che Alegi definisce “la nebbia dei fattoidi” : fatti presunti che “non esistevano prima di apparire in un giornale e che sono usati per manipolare le emozioni”. Il lemmario raccoglie il lavoro di 25 autori, tra cui sette professori di sei università diverse, e rappresenta il database più completo e affidabile mai realizzato sulla tragedia, sintetizzando quasi due milioni di documenti e atti giudiziari, centinaia di udienze e oltre cento libri e articoli.
La presentazione si terrà lunedì 3 marzo alle 17 presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, in via della Dogana Vecchia, 29 a Roma. Organizzato su iniziativa del senatore Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato in collaborazione con l’Associazione per la Verità sul Disastro Aereo di Ustica (AVDAU), l’evento vedrà la partecipazione del curatore del volume Alegi, giornalista, storico, docente di Storia dell’Aeronautica dell’Accademia Aeronautica e di Storia degli Stati Uniti alla LUISS, di Giovanni Orsina, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche della LUISS e di Franco Roberti, già Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. A moderare l’incontro sarà Roberto Arditti, direttore editoriale di Formiche.
Un’opera per fare chiarezza
I relatori approfondiranno l’approccio metodologico del volume, lettura “neutrale, scientifica, da enciclopedia” di un evento spesso raccontato attraverso il filtro della retorica o dell’ideologia. L’opera si distingue per la sua natura trasversale, che integra competenze storiche, giuridiche, aeronautiche, militari, politologiche e giornalistiche, permettendo di esaminare la tragedia da molteplici angolazioni complementari. Un metodo che ha consentito agli autori di confrontare ipotesi e conclusioni, notizie di stampa e perizie tecnico-scientifiche, posizioni politiche e giudicato penale, mettendo ordine nel vasto materiale accumulatosi in 45 anni di indagini e speculazioni, senza cedere alla tentazione di proporre nuovi scenari fantasiosi.
Particolare attenzione sarà dedicata alla ricostruzione accurata dell’elenco delle 81 vittime, che corregge gli errori contenuti persino nell’ordinanza-sentenza del giudice Rosario Priore e riprodotti in innumerevoli pubblicazioni successive. Il volume presenta inoltre la cronologia e la bibliografia più complete oggi disponibili su Ustica, strumenti preziosi che permettono di inquadrare con precisione gli eventi e di accedere a tutte le fonti rilevanti su questa complessa vicenda.
La voce dedicata al colonnello Stefano Giovannone, redatta da Maria Gabriella Pasqualini, rappresenta certamente uno degli elementi di maggiore interesse. Grazie alla sua vasta esperienza nel campo della storia militare e dei Servizi di informazione, nonché alla conoscenza personale del colonnello, la studiosa arricchisce il lemmario con la sua autorevole analisi. Fiorentino, classe 1920, Giovannone operò principalmente a Beirut, dal 1972 ai primi anni ’80, dove divenne il fulcro della diplomazia parallela ispirata da Aldo Moro. Il colonnello dei Carabinieri gestì con abilità il delicato Lodo Moro, accordo non scritto tra Italia e OLP che proteggeva il nostro Paese dalle attività terroristiche palestinesi in cambio del riconoscimento politico dell’organizzazione. Un capitolo significativo della sua carriera riguarda il tentativo di liberare lo stesso Moro durante il suo sequestro, nel 1978. Dalla prigione del popolo, Moro chiamò in causa proprio Giovannone, che insieme a Fulvio Martini – poi divenuto capo del SISMI – avviò un’operazione segreta approvata dal governo. Nonostante gli sforzi, l’operazione non ebbe successo, ma testimonia l’importanza e l’influenza acquisiti dal colonnello nei delicati equilibri mediorientali.
Profilo biografico di Maria Gabriella Pasqualini
Laureata nel 1966 in Scienze Politiche all’Università La Sapienza di Roma, Maria Gabriella Pasqualini vanta un percorso accademico e professionale di straordinario spessore.
Docente universitario per 40 anni nelle Università di Perugia e Palermo; esperta di problematiche del Medio e Vicino Oriente, dove ha vissuto. Per dieci anni, in servizio al Ministero degli Affari Esteri (1974-1984) come Addetto culturale delle Ambasciate in Iran (cinque anni), Francia e Messico. Dal luglio 2000 all’agosto 2007, con decreto del Ministro della Difesa, Vice Presidente eletto del Comitato Consultivo del Capo di SMD e del Comandante Generale della GdF, per il Servizio Militare Femminile. Ha effettuato due missioni in Iraq (Nassirya- 2003) e Afghanistan (Kabul e Herat- 2006). Ha collaborato con il CeMiSS (Centro Militare Studi Strategici) del Ministero della Difesa. Collabora da lungo tempo con gli Uffici Storici delle FFAA e del Comando Generale dei cc. Dal 2000 è docente presso la Scuola Ufficiali CC (Roma).
Direttore scientifico del sito Osservatorio Analitico, la sua produzione comprende numerosi volumi sulla storia militare e dei Servizi d’informazione, disponibili anche sul sito del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS). Il ruolo nella Società Italiana di Intelligence (SOCINT) conferma ulteriormente l’autorevolezza della sua figura nel panorama degli studi sull’Intelligence in Italia.
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