Università d’Estate sull’Intelligence 2024: bilanci e prospettive
La quarta edizione dell‘Università d’Estate sull’Intelligence conferma il suo ruolo nel panorama della sicurezza nazionale. Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence (SOCINT), analizza i risultati dell’evento e delinea le prospettive future.
Professor Caligiuri, l’Università d’Estate sull’Intelligence ha appena concluso la sua quarta edizione. Può fare un bilancio di questo evento?
Certamente. L’edizione di quest’anno, organizzata dalla Società Italiana di Intelligence e svoltasi dal 12 al 14 settembre a Soveria Mannelli, si è rivelata una vera e propria fucina di riflessioni e proposte sulla sicurezza nazionale. La Biblioteca “Michele Caligiuri” si è trasformata in un laboratorio di menti brillanti: esperti del settore, accademici e giornalisti si sono riuniti per discutere le sfide emergenti in ambito geopolitico, tecnologico e normativo. Abbiamo avuto il privilegio di ospitare un centinaio di studenti provenienti da tutta Italia, creando un ambiente di dibattito partecipato e aperto.
Chi sono stati i principali relatori e quali temi sono stati affrontati?
Il sottosegretario Giorgio Silli ha sottolineato l’importanza dell’Intelligence nella politica estera. Paolo Messa, fondatore di Formiche, ha affrontato il tema cruciale dell’informazione come parte della sicurezza nazionale, evidenziando le vulnerabilità dell’Italia alle interferenze esterne. Il direttore de l’Espresso, Emilio Carelli, ha evidenziato come l’Intelligence rappresenti un metodo di trattazione delle informazioni che crea comprensione e amplia la democrazia, mentre l’editore Florindo Rubbettino ha ribadito il ruolo trainante dell’editoria per lo sviluppo della cultura dell’Intelligence.
Ci sono state novità o proposte particolarmente interessanti?
Assolutamente. Lorenzo Guerini, presidente del COPASIR, ha discusso le sfide poste dai rapidi cambiamenti tecnologici, anticipando una proposta di legge sulla strategia di sicurezza nazionale, ribadendo l’utilità di riflettere sulla 124/2007, ma solo con un ampio consenso del Parlamento. Il presidente del CASD, Stefano Mannino – alla sua prima uscita pubblica dopo l’insediamento avvenuto il 29 luglio – ha parlato dell’importanza di sviluppare studi sull’Intelligence nei percorsi universitari per promuovere una cultura dell’Intelligence funzionale al più ampio progetto di diffusione della cultura della Sicurezza e Difesa. Luciano Carta, ex direttore dell’AISE, ha proposto di valutare la creazione di un’agenzia specifica per l’Intelligence economica e di strutturare meglio la collaborazione tra pubblico e privato per tutelare gli interessi economici nazionali.
Come si è affrontato il tema dell’innovazione tecnologica?
Il professor Domenico Talia ha evidenziato la necessità per gli Stati di comprendere l’importanza decisiva della posta in gioco nell’ambito dell’intelligenza artificiale, sottolineando come questa sia principalmente in mano alle società private del settore. È un tema che richiede grande attenzione da parte della comunità dell’Intelligence.
Quali sono state le riflessioni sulla situazione dell’Italia?
Romano Benini ha proposto un’interessante distinzione tra “Italia cortigiana” e “Italia artigiana”, auspicando la nascita di un fondo sovrano per le aziende strategiche. Giuseppe Rao ha sottolineato come la competizione del potere a livello mondiale si giochi sullo sviluppo tecnologico, evidenziando la necessità di classi dirigenti di qualità per tutelare l’interesse nazionale.
Ci sono state iniziative collaterali all’evento?
Sì, abbiamo avuto una mostra dell’artista Savina Tarsitano intitolata Le luci delle ombre. Arte e intelligence dai Caraibi a Singapore (approdando a Soveria Mannelli), che ha riscosso un notevole successo. Stiamo pensando di promuovere questa mostra in tutta Italia.
Quali sono i prossimi passi?
Stiamo già pensando alla quinta edizione, con l’intenzione di proporre temi innovativi e sfidanti. Inoltre, stiamo valutando l’idea di promuovere una Fiera del Libro sull’intelligence. Il nostro obiettivo è continuare a stimolare il dibattito e la riflessione su questi temi.
È chiaro che l’evento sta diventando un punto di riferimento importante nel panorama della sicurezza nazionale italiana.
Continueremo a lavorare per promuovere una cultura dell’intelligence che sia all’altezza delle sfide del nostro tempo. Prima di concludere, però, vorrei esprimere la mia più sincera gratitudine all’intera organizzazione SOCINT per l’eccellente lavoro svolto. L’impegno e la dedizione del team sono stati fondamentali per il successo di questo evento.
Un ringraziamento ai sostenitori – Università della Calabria, Rubbettino Editore, Formiche, Fondazione Italia Domani.
Un grazie particolare anche a tutti i relatori, per la loro competenza e per i preziosi contributi che hanno arricchito le nostre discussioni.
Desidero poi menzionare l’associazione Fiore di Lino per la preziosa collaborazione.
Infine, ma non meno importante, vorrei esprimere la mia profonda riconoscenza a tutti i partecipanti che sono intervenuti, affrontando un viaggio lungo e complesso fino al cuore della Calabria. La loro presenza e il loro entusiasmo hanno reso questa edizione dell’Università d’Estate sull’Intelligence veramente speciale e stimolante.
L’impegno collettivo e la passione condivisa di tutte queste persone ci ha permesso di creare un forum ricco di scambi e proposte innovativi. Continueremo a lavorare per promuovere e divulgare una cultura dell’intelligence, contando sempre sulla collaborazione e il supporto di tutti coloro che condividono questa importante missione.