Al-Aqsa Flood, l’operazione che ha colto di sorpresa Israele
Le analisi di Mario Caligiuri, presidente della SOCINT, sulla crisi medio-orientale e l’assalto frontale di Hamas
Il 7 ottobre 2023 Israele si è svegliato nuovamente in guerra.
Migliaia di razzi, lanciati da Hamas, sono piovuti dal cielo.
Incursioni per terra, via mare e dall’aria hanno colpito postazioni militari e civili.
Al-Aqsa Flood è il nome dell’operazione messa in atto dai miliziani palestinesi, con mezzi rudimentali, nel cinquantesimo anniversario della guerra dello Yom Kippur.
Un attacco che non ha paragoni con le precedenti offensive partite da Gaza.
Anzitutto per l’infiltrazione nel territorio che, oltre a spargere sangue e terrore nelle località prossime alla Striscia con un numero ad oggi incalcolabile di sfollati, feriti, vittime e ostaggi – tra cui cittadini internazionali provenienti da venti Paesi, scudi umani alla mercé di terroristi – ha indebolito la reputazione dei servizi di sicurezza e dell’establishment politico-militare dello Stato ebraico.
Mario Caligiuri, presidente della Società italiana di Intelligence e direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria, ha analizzato gli scenari e le prospettive di questa guerra, partendo proprio dalle cause: la crisi interna di Israele – prima radice della débâcle
delle Agenzie – e il riavvicinamento tra Israele e Arabia Saudita. Un processo, quest’ultimo, che – se mediato dagli Stati Uniti – avrebbe potuto determinare uno “sbilanciamento” in favore di Israele svigorendo l’Asse della resistenza Iran-Hezbollah-Hamas.
Da qui tensioni e sfide che hanno portato dapprima all’attacco di Hamas e, nella serata di ieri sabato 14 ottobre, alla risposta “su larga scala” dell’esercito israeliano.
La guerra in Israele – al pari di quella russo-ucraina – è “guerra ibrida”: gli elementi del conflitto tradizionale si amalgamano con quelli del conflitto cibernetico e alla propaganda.
Non solo: informazione e disinformazione passano, senza sosta, dai media di massa ai media digitali offrendo contenuti e immagini sconvolgenti, spesso falsi, rilanciati algoritmicamente fino a diventare virali. A dimostrazione del fatto che i sistemi di moderazione non sempre fanno ciò che sono deputati a fare.
Tutto questo – e molto altro – nelle più recenti analisi del professor Caligiuri di cui condividiamo i link:
RSI Radiotelevisione Svizzera Italiana, TG – Perchéi servizi segreti hanno fallito
FANPAGE/Esteri – Perché i servizi segreti israeliani non sono riusciti a prevedere l’attacco di Hamas
RAI Tre, TGR Calabria – Intervista in studio
REPORT DIFESA, webinar – Israele-Hamas, un’altra Guerra infiamma il Medio Oriente: un’analisi politica, tattica e strategica