ALCIDE DE GASPERI E L’INTELLIGENCE
Il volume, curato da Mario Caligiuri, sarà presentato a Roma, lunedì 14 aprile alle 17, presso la Fondazione De Gasperi.
Fondazione De Gasperi ospita, nella sede in via del Governo Vecchio 3, la presentazione del volume Alcide De Gasperi e l’Intelligence. Come è stata ricostruita l’Italia (Rubbettino, 2024), curato da Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence e professore ordinario all’Università della Calabria.
A dialogare con il curatore saranno Angelino Alfano, presidente della Fondazione, e il giornalista Antonio Polito, per approfondire il ruolo svolto da De Gasperi nella ricostruzione dell’Italia del dopoguerra, con particolare attenzione alla dimensione informativa e strategica della nascente Repubblica.
Il volume rappresenta un contributo significativo alla comprensione di un aspetto meno noto ma fondamentale dell’eredità politica di De Gasperi, offrendo nuove prospettive sul periodo storico che ha gettato le basi dell’Italia contemporanea.
Evento aperto al pubblico su registrazione: https://www.fondazionedegasperi.org/events/de-gasperi-Intelligence/
La ricostruzione dell’Italia attraverso la lente dell’Intelligence
Alcide De Gasperi e l’Intelligence. Come è stata ricostruita l’Italia (Rubbettino, 2024) rappresenta un contributo significativo alla storiografia contemporanea italiana, esplorando il complesso rapporto tra il primo Presidente del Consiglio della Repubblica e l’apparato informativo dello Stato durante la ricostruzione del secondo dopoguerra.
Il volume, che raccoglie contributi di diversi studiosi coordinati da Mario Caligiuri, colma una lacuna nella ricerca storica, affrontando un tema finora rimasto in ombra: il ruolo dell’Intelligence nella definizione della politica italiana durante gli anni del governo De Gasperi (1945-1953).
L’opera si articola in nove saggi che esaminano, da prospettive complementari, le sfaccettature del rapporto tra il leader democristiano e i Servizi informativi. Particolarmente interessante è l’utilizzo di fonti archivistiche eterogenee, inclusi documenti recentemente declassificati provenienti dagli archivi italiani, statunitensi, francesi e britannici.
Il saggio introduttivo, di Caligiuri, offre una panoramica delle questioni centrali, evidenziando come De Gasperi, pur non avendo mai affrontato esplicitamente la questione dell’Intelligence – nei suoi archivi personali non esistono documenti in proposito – abbia comunque influenzato l’assetto dell’apparato informativo italiano.
Giovanni Fasanella ricostruisce poi, attraverso i documenti britannici, un quadro inedito dei rapporti tra lo statista trentino e Londra, rivelando come il Regno Unito considerasse l’Italia una sorta di “protettorato” da controllare.
Mimmo Franzinelli porta alla luce un episodio emblematico di “guerra dell’informazione”: il caso delle false lettere pubblicate sul Candido da Giovannino Guareschi nel 1954, che accusavano De Gasperi di aver sollecitato bombardamenti alleati su Roma. L’analisi documentale dimostra come questa operazione fosse parte di una più ampia strategia di disinformazione, probabilmente orchestrata dai Servizi britannici.
Paolo Gheda approfondisce l’approccio di De Gasperi alle funzioni dell’Intelligence e alle strategie diplomatiche. Di rilievo le considerazioni sulle strutture di Intelligence degli Stati Uniti che avrebbero agito per condizionare le decisive elezioni del 1948. Gheda inquadra lo statista sia nell’ottica dell’uomo che ha fatto decollare il partito sia in quella di abile diplomatico, in quanto il vero momento di svolta fu sicuramente l’assunzione da parte di De Gasperi del Ministero chiave degli Esteri.
Alessandro Giacone, attraverso documenti inediti degli archivi francesi, fornisce uno sguardo esterno sull’Italia del dopoguerra, rivelando l’attenzione con cui Parigi monitorava il passaggio tra monarchia e repubblica. Sotto la copertura prima dell’esercito francese, poi delle Commissioni alleate di controllo, gli informatori dello SDECE hanno seguito le attività del SIM, mettendo in risalto alcuni passaggi delicati, come il referendum istituzionale del 1946 e le elezioni politiche del 1948.
Virgilio Ilari, che ha esaminato la politica di sicurezza dei governi De Gasperi (1946-1953), spazia dal Trattato di pace alle politiche neoatlantiche del nostro Paese. Nel mezzo, il superamento delle limitazioni militari in conseguenza dell’esito del conflitto: dal Piano di difesa a medio termine della NATO all’iniziativa francese del Piano Pleven che si poneva l’obiettivo di dare vita a una Comunità europea di difesa con un unico ministro europeo, proposta sulla quale oggi si sta discutendo in modo insistente, pur avendo presenti le ovvie difficoltà. Negli anni di De Gasperi si sviluppò un vivace confronto nel nostro Paese tra europeisti e atlantisti, ma, secondo Ilari, i primi si omologarono al partito repubblicano americano mentre i secondi – anche nella versione neoatlantica o “terzomondista” – alla sinistra del Partito democratico.
Valeria Moroni, esaminando i documenti della CIA, porta alla luce il costante interesse dell’Intelligence americana per il nostro Paese, fornendo testimonianze del lavoro instancabile di De Gasperi e della speciale attenzione degli americani, ciascuno impegnato nella realizzazione dei propri obiettivi sul futuro dell’Italia. Gli archivi della CIA conservano ampia memoria del percorso di ricostruzione e testimoniano sia l’energico lavoro di De Gasperi, sia quella speciale attenzione rivolta al nostro Paese, dovuta al fatto che il caso Italia rappresentava per gli Stati Uniti un aspetto rilevante della politica nazionale.
Di particolare valore storiografico è il contributo di Giacomo Pacini sul MACI (Movimento di Avanguardia Cattolica Italiano), un’organizzazione paramilitare legata alla Democrazia Cristiana che operava con metodologie tipiche di un Servizio segreto, ricevendo un’ufficiale “investitura” dal partito il giorno prima delle storiche elezioni del 18 aprile 1948.
Il saggio di Niccolò Petrelli ricostruisce invece il tortuoso percorso che portò alla creazione del SIFAR (Servizio Informazioni Forze Armate), primo apparato informativo centralizzato della Repubblica italiana, evidenziando come la sua nascita coincidesse significativamente con l’adesione dell’Italia al Patto Atlantico.
L’opera – che si distingue per il rigore metodologico e la solidità dell’apparato documentale – offre contributi significativi in almeno tre direzioni: arricchisce la biografia politica di De Gasperi, illumina aspetti finora trascurati della nascita della Repubblica e contribuisce alla comprensione della genesi dell’apparato informativo italiano nel contesto della Guerra Fredda.
Per gli studiosi di storia contemporanea, scienze politiche e relazioni internazionali, questo volume rappresenta uno strumento che apre nuove prospettive di ricerca. Anche lettori non specialisti interessati alla storia italiana del secondo dopoguerra troveranno analisi accessibili e rivelatrici di una fase fondamentale per la costruzione dell’identità nazionale.