CYBER CRIME e CYBER WAR: la prospettiva del diritto internazionale
Si può dichiarare guerra senza muovere un esercito? Nell’era digitale il conflitto ha assunto forme nuove, spesso invisibili. Centro Studi Geopolitica.info, in collaborazione con Società Italiana di Intelligence, dedica un webinar all’analisi del cyberspazio come nuovo terreno di scontro e alle sfide che il diritto internazionale deve affrontare di fronte alle minacce digitali. Diretta LinkedIn, lunedì 17 marzo alle 19.
Si può dichiarare guerra senza muovere un esercito? Nell’era digitale, il conflitto ha assunto forme nuove spesso invisibili: un attacco informatico può paralizzare un’infrastruttura strategica, violare segreti di Stato, manipolare mercati finanziari e influenzare l’opinione pubblica. Mentre i governi investono risorse sempre maggiori nella difesa e nell’offensiva cibernetica, il diritto internazionale fatica a tenere il passo, incatenato a categorie giuridiche nate per un mondo fisico, fatto di confini definiti e responsabilità identificabili. Come si regolamenta uno spazio in cui gli aggressori si nascondono dietro server anonimi e i confini nazionali si dissolvono in stringhe informatiche?
A questi interrogativi è dedicato il webinar organizzato da Centro Studi Geopolitica.info in collaborazione con Società Italiana di Intelligence. L’evento, in agenda lunedì 17 marzo alle 19, offrirà una riflessione sulle implicazioni giuridiche della Cyberwarfare e del Cybercrime nel contesto internazionale, analizzando come le regole nate per disciplinare i conflitti convenzionali possano adattarsi a un panorama in continua evoluzione.
A guidare la discussione sarà Davide Lo Prete, coordinatore del desk Cyber e Tech di Geopolitica.info e Cyber Security Consultant in una delle più prestigiose società di consulenza. Al suo fianco, Annita Larissa Sciacovelli, docente di Diritto Internazionale all’Università di Bari Aldo Moro, membro del Gruppo consultivo dell’Agenzia dell’Unione Europea per la Cybersecurity (ENISA) e dell’Ufficio Innovazione presso lo Stato Maggiore della Difesa italiana.
Oggi, lo abbiamo detto, la dimensione cyber è un campo di battaglia, ma quali sono i limiti e le possibilità del diritto internazionale di fronte a una tale minaccia? È possibile definire un attacco cibernetico come un atto di guerra e, in caso affermativo, quali risposte sono lecite? La crescente militarizzazione dello spazio digitale sta ridisegnando il concetto stesso di sovranità e di autodifesa, ponendo interrogativi cruciali per la sicurezza nazionale e globale. Il dibattito sarà un’occasione per esplorare questi scenari con una prospettiva multidisciplinare, offrendo strumenti analitici utili a comprendere come governi, istituzioni e imprese possano affrontare le sfide della sicurezza digitale.
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