Sezione Emilia Romagna al via con il convegno “Dalla Cina alla Via Emilia”
Bologna, in data 12 maggio 2021 alle ore 18.00, Sezione Emilia Romagna al via. Si è svolto su Stroncature l’evento di inaugurazione della Sezione Emilia-Romagna della Società Italiana di Intelligence, intitolato “Dalla Cina alla Via Emilia”.
Il seminario è stato moderato dal Segretario della sezione Emilia Romagna, Massimo Franchi. Hanno partecipato: il Presidente della Sezione Emilia-Romagna, Michele Colajanni, il Vice Presidente, Antonio Selvatici e il Presidente Nazionale della Società Italiana di Intelligence, Mario Caligiuri. La registrazione dell’evento è disponibile al seguente link:
Sezione Emilia Romagna SOCINT, di cosa si è parlato al convegno inaugurale
Dopo i saluti ed i ringraziamenti il Presidente Nazionale, Mario Caligiuri, ha sottolineato il ruolo scientifico della Società Italiana di Intelligence. Il presidente regionale è sempre un docente universitario, ed affermato.
La relazione del Prof. Mario Caligiuri, Presidente della Società Italiana di Intelligence (SOCINT)
Caligiuri ha ricordato che: “la SOCINT è una società scientifica che si prefigge di sdoganare l’intelligence facendola diventare materia di studio nelle università del nostro paese. Ciò già avviene negli Stati Uniti, in Israele, in Canada ed in Australia”.
Caligiuri, ha poi indicato come la SOCINT, presente su tutto il territorio nazionale e anche all’estero, abbia inaugurato con l’Emilia Romagna la quarta sezione regionale. A questa se ne aggiungeranno presto altre. Il Presidente ha poi ragionato su come il presente ed il futuro dell’intelligence sia rappresentato dalle dinamiche del cyberspace e dell’interesse economico. Caligiuri ha commento gli sviluppo della comunità di intelligence italiana. In questo contesto ha sottolineato come “un’eventuale agenzia di Cyberspazio autonoma non si occupi solo di cyber, ma principalmente di economia”.
Per Caligiuri, “l’intelligence è una necessità sociale che serve agli stati per tutelare il benessere e la sicurezza dei cittadini. Serve alle aziende per competere nella globalizzazione, Serve alle persone per difendersi nella società della disinformazione. La disinformazione è un fenomeno cui siamo totalmente immersi e della quale la pandemia è la prova più evidente”. Caligiuri, ha poi proseguito dicendo che il tema Cina: “mette a nudo gli interessi che il paese deve affrontare. Ciò va fatto, prima di tutto, definendo l’interesse nazionale da parte di classi dirigenti che siano adeguate ad affrontare questi temi”.
L’introduzione del Dott. Massimo Franchi, Segretario della Sezione Emilia-Romagna SOCINT
Nell’introduzione, Massimo Franchi ha spiegato il perché sia stato scelto il titolo “Dalla Cina alla Via Emilia”. In particolare, sono stati citati tre casi che hanno toccato direttamente la Regione Emilia-Romagna.
- Silk-FAW, la joint venture tra Silk e FAW, uno dei maggiori produttori automobilistici cinesi. Recentemente è stato annunciato il nuovo sito produttivo di auto elettriche di alta gamma nei pressi di Reggio Emilia.
- La vertenza della Goldoni Arbos, storica azienda produttrice di macchine agricole controllata dalla multinazionale cinese Foton Lovol Heavy Industry Ltd.
- Il programma Report che ha simulato un attacco informatico sul sistema di videosorveglianza della Rai. Si è scoperto che le telecamere della Hikvision (gigante cinese delle Cctv a maggioranza statale con una sede anche Casalecchio di Reno) aprivano comunicazioni con IP cinesi. Esse avevano memorie aggiuntive accessibili con codice del produttore, ma non utilizzate dalla security Rai.
Nell’introduzione, Franchi ha ricordato “l’importanza delle competenze e della formazione nella protezione degli asset” . Ha anche posto “il tema del reshoring quale tendenza fondamentale a cui l’Italia deve guardare”.
L’intervento del Prof. Michele Colajanni, Presidente della Sezione Emilia-Romagna SOCINT
Michele Colajanni ha poi proseguito commentando gli aspetti tecnologici ed i rischi ad essi collegati, dalle videocamere al 5G. Colajanni è professore ordinario di ingegneria informatica all’Università di Bologna e Presidente della sezione regionale della SOCINT
Per Colajanni, il cui concetto fondamentale è “conoscere per prevenire i rischi”, “l’Emilia-Romagna è un elemento centrale della nostra economia e della nostra industria. Purtroppo aziende del nostro territorio sono in difficoltà per la mancanza di forniture da certi paesi”. Secondo il docente, “il passaggio da un mondo analogico ad un mondo digitale sta cambiando tutto. Il cyber è un elemento fluido che mette in connessione mondi prima separati, senza confini. Alcune soluzioni tecnologiche hanno anche riflessi politici, economici e di intelligence”.
Dal punto di vista di Colajanni, “l’esternalizzazione di certe tecnologie basata sui costi, non ha incluso un’analisi di intelligence sulle conseguenze di queste scelte…non abbiamo considerato nel medio e lungo termine tutto quello che poteva succedere”. Per Colajanni, “l’intelligence cinese ha lavorato molto bene. Tutto il discorso 5G, che ci siamo posti dopo un tweet di Trump, è stato reso possibile o perché l’intelligence di un certo tipo non ha funzionato, oppure perché il decisore politico non è stato in grado di prendere adeguati provvedimenti a seguito delle segnalazioni ricevute”. Inoltre, “la società digitale ha bisogno di infrastrutture tecnologiche. Si tratta di un mondo fisico.”
Collegandosi alla presenza cinese in Emilia-Romagna Colajanni ha sottolineato: “chi fa investimenti ha anche valenza politica. Mette in competizione i paesi chiedendo qualcosa in cambio. l’Italia deve trovare la giusta linea di demarcazione distinguendo gli aspetti economici dagli abusi della collaborazione e soprattutto dagli aspetti politici. Questi ultimi possono mettere a rischio la nostra democrazia faticosamente conquistata e difesa”.
La Relazione del Dott. Antonio Selvatici, Vice Presidente della Sezione Emilia-Romagna SOCINT
Antonio Selvatici ha indicato come curare l’interesse nazionale imponga di sapere per prima cosa “qual è l’interesse nazionale e di conoscere il punto di equilibrio tra il fare business e la sicurezza nazionale”. Selvatici è Vice Presidente della SOCINT Emilia Romagna, giornalista e autore.
Per Selvatici, “l’intelligence è multidisciplinarietà. Questo è significativo perché fa comprendere meglio l’importanza dell’intelligence”. Dal punto di vista di Selvatici, “aziende come Hikvision sono società pubbliche senza grossi problemi di bilancio. Siccome in Italia c’è la pessima abitudine di fare le gare, nel settore pubblico al ribasso, il rischio è che società come Hikvision abbiano spopolato nel settore pubblico come al Senato della Repubblica”. Nella prospettiva di Selvatici, “occorre fare presente al decisore che continuare a fare le gare al massimo ribasso dove c’è una tecnologia sensibile sia un errore, visto che il dirigente pubblico non può opporsi se l’azienda ha i requisiti necessari”.
Inoltre, ripercorrendo le relazioni tra Italia e Cina, Selvatici ha sottolineato come: “la firma del memorandum Italia-Cina ha infastidito gli Stati Uniti, primo cliente dell’industria italiana extra UE. Il Memorandum è stato un manifesto politico che non è servito a nulla. Alla fine ha causato più danni che altro.”
Il dibattito conclusivo
I relatori hanno dato vita ad un inteso dibattito con il pubblico in relazione a numerose tematiche. Tra queste l’impatto del PNNR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), la competizione globale, le decisioni strategiche in materia di approvvigionamenti, l’etica delle scelte politiche e la ricerca scientifica.
Nel dibattito, Colajanni ha affermato come, “competere non è banale, occorre capire cosa significa e cosa vogliamo produrre e integrare”. Selvatici ha posto la domanda su “cosa sia la governance digitale globale cinese”. Franchi ha indicato come “oltre a migliorare le democrazie, sia necessario limitare le dittature”. In conclusione, Mastrolia di Stroncature, è intervenuto ribadendo come “per produrre ricerca scientifica ed innovazione servano fattori immateriali come il diritto all’eresia ed al fallimento. In società gerarchicamente strutturate, come in quella cinese, sono molto deboli”. Colajanni ha indicato che “multiculturalità ed origini differenti sono un arricchimento e come il tema di fare ricerca in un regime possa essere un argomento da approfondire insieme alla proposta di analizzare le forniture di materiali critici”.
La Sezione Emilia-Romagna della Società Italiana di Intelligence ha sede presso l’Università di Bologna. La Società Italiana di Intelligence è un’associazione scientifica senza fini di lucro, il cui obiettivo è quello di promuovere la cultura e lo studio dell’intelligence in Italia.
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