Custodire il pensiero: neurodiritti nell’era dell’Intelligenza Artificiale
La pubblicazione SOCINT Press, a firma di Caludio Caldarola, esplora la rivoluzione delle neurotecnologie tra privacy mentale e governance etica.
I neurodiritti umani e la privacy: impatti giuridici ed etici delle tecnologie neurocognitive e dell’intelligenza artificiale di Claudio Caldarola*, ultima delle pubblicazioni apparse su SOCINT Press, portale editoriale della Società Italiana di Intelligence diretto da Alice Felli, si presenta come un paper indispensabile per comprendere una delle sfide del nostro tempo: la protezione della mente umana nell’era delle neurotecnologie.
L’autore costruisce una indagine rigorosa e multidimensionale che parte dalla classificazione delle tecnologie neurocognitive come convergenza tra neuroscienze e intelligenza artificiale, definendole efficacemente come “strumento affascinante e tremendo al tempo stesso”. Attraverso una progressione logica, Caldarola esplora le implicazioni di queste tecnologie per i diritti fondamentali, la privacy e l’autodeterminazione dell’individuo.
Particolarmente innovativa è l’analisi dei neurodiritti, che l’autore articola in quattro dimensioni fondamentali: libertà cognitiva, privacy mentale, integrità psicologica e continuità dell’identità. Questa categorizzazione fornisce una struttura concettuale per comprendere le sfide emergenti nella protezione della mente umana.
L’opera si distingue per la sua capacità di integrare aspetti tecnici, giuridici ed etici. L’approfondimento del quadro normativo europeo, con particolare riferimento all’AI Act (Regolamento UE 2024/1689), è arricchito da una disamina delle soluzioni tecnologiche, come i dati sintetici e la crittografia omomorfica.
Di particolare rilevanza è la trattazione della guerra cognitiva e delle minacce alla privacy mentale. Caldarola evidenzia come i dati cerebrali rappresentino una categoria qualitativamente diversa dai dati biometrici, richiedendo tutele specifiche e stringenti. La metafora dell’“elmetto cognitivo”, ripresa da Padre Paolo Benanti, viene utilizzata per illustrare la necessità di sviluppare strumenti di protezione contro le manipolazioni cognitive.
Il paper si distingue anche per la sua dimensione propositiva. L’autore delinea un modello di governance multilivello che combina regolamentazioni nazionali e internazionali, linee guida etiche e meccanismi di monitoraggio. La proposta di una governance adattiva, capace di evolversi con il progresso tecnologico, rappresenta un contributo significativo al dibattito sulla regolamentazione delle neurotecnologie.
La conclusione con le riflessioni del presidente di Neuralink, Dongjin Seo, aggiunge una dimensione che bilancia le preoccupazioni etiche con le potenzialità trasformative delle neurotecnologie. Questo contrappunto, tra cautela e ottimismo, riflette la complessità della sfida.
L’opera di Caldarola si rivela così non solo un’analisi dello stato attuale delle neurotecnologie e delle loro implicazioni, ma anche una guida preziosa per navigare le sfide future in questo campo. Il suo approccio equilibrato rende la pubblicazione un riferimento imprescindibile per chiunque si interessi al futuro dell’interazione tra tecnologia e mente umana.
***
* Claudio CALDAROLA è avvocato specializzato in diritto informatico e intelligenza artificiale, fondatore e presidente di GP4AI-Global Professionals for Artificial Intelligence. PhD student in Intelligenza Artificiale presso l‘Università Campus Bio-Medico di Roma, svolge attività di docenza in master universitari e corsi specialistici. Componente del Gruppo di Studio internazionale CIASU Intelligenza Artificiale e Sistemi Giuridici, è autore di pubblicazioni scientifiche e divulgative. Esperto riconosciuto nel settore dell’IA, è regolarmente invitato come relatore in eventi accademici e professionali e consultato dai media per la sua visione innovativa sulle tecnologie emergenti.