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Educare alla giustizia, la rivolta culturale dell’Unical contro le mafie

Mario Caligiuri

Educare alla giustizia. Il contrasto alla cultura mafiosa è il titolo del seminario organizzato, nell’ambito delle attività del corso di Pedagogia dell’Antimafia del Dipartimento di Culture, Educazione e Società, all’Università della Calabria.

Un appuntamento significativo, in agenda lunedì 10 marzo alle 14, che riunirà nel Centro Congressi “Beniamino Andreatta” figure di spicco del mondo accademico, giuridico e delle forze dell’ordine, tra cui Vincenzo Capomolla, Procuratore della Repubblica e Mario Caligiuri, direttore del Master in Intelligence e presidente della Società Italiana di Intelligence.

L’incontro si aprirà con i saluti di Francesco Scarcello prorettore vicario UniCal, Rossana Adele Rossi coordinatrice CdSU Scienze dell’Educazione e Scienze Pedagogiche UniCal; Andrea Mommo, comandante provinciale dei Carabinieri di Cosenza.

Vincenzo Capomolla

I lavori saranno introdotti da Ines Crispini, presidente del Comitato Unico di Garanzia UniCal, la relazione principale sarà tenuta dal Procuratore Capomolla mentre Caligiuri concluderà l’evento.

Il coordinamento sarà affidato a Giancarlo Costabile, docente e ideatore del percorso didattico, avviato nel 2011 con Michele Borrelli per incentivare una “pedagogia della liberazione”, strumento di trasformazione sociale per il territorio calabrese.

Ciò che distingue questo insegnamento è l’approccio militante: alle lezioni in aula, con le testimonianze di figure attivamente impegnate contro le mafie, si affiancano esperienze sul campo in territori difficili come la Piana di Gioia Tauro, San Luca, Palermo e Scampia.

Il professor Costabile, che ha raccolto la sua quindicinale esperienza in alcuni testi di grande intensità, spiega che “le mafie italiane sono un linguaggio del potere centrale attraverso il quale è stato governato il sottosviluppo delle terre meridionali. Lungi dal costituirsi come anti-Stato, le mafie in Italia si sono sempre definite come Stato parallelo. La loro storia si pone inesorabilmente come momento chiave della genesi identitaria della nostra storia nazionale.”

Giancarlo Costabile

Il percorso sviluppato da Costabile, all’Università della Calabria, si ispira alla pedagogia critico-radicale di Paulo Freire e don Lorenzo Milani, collocandosi nel quadro dello studio della “riterritorializzazione educativa”.

Antimafia – scrive il docente – è una parola in grado di generare dal basso un nuovo alfabeto della liberazione. Educare all’antimafia significa affermare la necessità democratica di una nuova civilizzazione: abitare cioè in modo consapevolmente critico e attivo i territori attraverso una partecipazione dal basso che promuova strategie di inclusione adatte al recupero della coesione sociale e all’esercizio collettivo della cittadinanza responsabile”.

Il seminario rappresenta quindi un’occasione per riflettere sull’antimafia sociale come pedagogia del cambiamento, sottolineando come “lavorare alla costruzione di una pedagogia dell’antimafia rende possibile sul piano politico-sociale la ricostruzione educativa delle relazioni di prossimità, spezzate dalle povertà e dalle disuguaglianze“.

 I dati della povertà educativa invitano a riflessioni attente: dobbiamo investire sulla legalità per promuovere lo sviluppo e il futuro della nostra regione. Perché il futuro non si aspetta, il futuro si prepara. (Mario Caligiuri, professore ordinario e direttore del MASTER in INTELLIGENCE UNICAL intervistato da TGR Calabria)

Rivedi l’evento https://www.youtube.com/live/o3HtDgLeiwo?si=7LvyKbU5omAlpBZE

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