INTELLIGENCE, Mirco Turco al Master dell’Università della Calabria: “I poteri segreti della mente, una risorsa per l’intelligence”.
La fisica, la scienza più pura, ha evidenziato i limiti del concetto di oggettività scientifica. Questi poteri, sebbene richiedano un cambio di paradigma, risultano cruciali nell’approfondire la comprensione della realtà.
Mirco Turco, psicologo e saggista, ha tenuto una coinvolgente lezione al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.
Il titolo, Intelligence e spionaggio psichico durante la guerra fredda, riflette un percorso enigmatico, tra scienza fredda e scienza non convenzionale, che il docente ha affrontato nel suo saggio Intelligence e spionaggio psichico (Primiceri editore, 2021).
Esordendo, Turco ha sottolineato la complessità dello studio della mente umana.
Parlando dei fenomeni psichici o parapsicologici, Carl Gustav Jung affermava: “Non commetterò la stupidità, tanto in voga, di considerare frode tutto ciò che non sono in grado di spiegare”.
Il Nobel per la neurofisiologia, Roger Sperry, spiegava che «la coscienza non è riducibile a eventi neurali. Il significato del messaggio non sarà mai trovato nella chimica dell’inchiostro» ovvero non è il risultato della nostra mente. Un altro premio Nobel, quello per la fisica, Max Planck, avvertiva: «Sull’entrata del tempio della scienza ci sono incise le parole: devi avere fede».
Muovendo da queste considerazioni, è bene ricordare che, in tema di intelligence – specialmente durante i conflitti mondiali e la guerra fredda – c’è stata un’accesa competizione alla quale hanno preso parte anche soggetti dotati di percezioni extrasensoriali, le cosiddette ESP.
La sigla ESP Percezione Extra Sensoriale – dall’inglese Extra Sensory Perception, definizione proposta dal parapsicologo Joseph Banks Rhine – è entrata nell’uso comune a partire dal 1930. Con essa si indicano alcune singolari abilità di interazione tra uomo e ambiente e, dunque, la possibilità di acquisire informazioni e conoscenze attraverso vie sensoriali diverse da quelle usuali.
Turco ha precisato che per interpretare i fenomeni paranormali è necessaria una certa apertura mentale, attitudine imprescindibile per gli operatori di intelligence.
I fenomeni psichici, ha poi ricordato, erano già stati oggetto di riflessioni tra gli autori antichi: uno dei primi resoconti di sogno telepatico (trasferimento di pensieri tra esseri umani) ci giunge da Democrito. Nota è pure, l’allusione di Cicerone alle «anime immortali» che affollano l’aria al di sotto della luna, avvezze a stabilire contatti con la mente umana. Nel Seicento, Bacone parlava di «legami di pensieri», anticipando il metodo statistico e sottolineando l’importanza di verificare scientificamente le capacità psichiche. Nel 1921 Sigmund Freud, dopo aver scritto due saggi sui fenomeni occulti, riconosceva apertamente il suo interesse verso l’argomento, poi abbandonato temendo di perdere credibilità.
In cerca di spiegazioni convincenti erano anche altri studiosi che, indagando i fenomeni extrasensoriali, colsero la connessione tra mente umana e universo.
Dal 1902, Jung teorizzò la nozione di sincronicità, rivelando una certa passione per la materia, alla quale si avvicinò anche il fisico premio Nobel Wolfgang Pauli.
Il mondo accademico prese a interessarsi a questo ambito avviando ricerche e stanziando fondi per indagare i poteri della mente. Prestigiose università, come la Stanford University e la Duke University scelsero di orientare il loro interesse di studio sui fenomeni psichici.
Numerosi esperimenti furono condotti nel periodo precedente la Seconda guerra mondiale finalizzati ad approfondire i poteri nascosti della mente, la visione remota o remote viewing e l’ipnosi a distanza studiata dal fisiologo Leonid Vasiliev.
Nell’Europa degli anni ’60, il fisico John Bell, autore dell’omonimo teorema definito “la più grande scoperta del XX secolo”, dimostrò matematicamente che la teoria dei quanti richiedeva un’azione spettrale a distanza.
Nel 1984 fu reso pubblico – e poi chiuso – il progetto statunitense Stargate, promosso dalla DIA Defense Intelligence Agency, sorella militare della CIA Central Intelligence Agency, incentrato sull’investigazione dei fenomeni psichici e sostenuto da molti atenei.
In l’Italia, ad approfondire le manifestazioni di confine della mente umana è il ricercatore psichico viterbese Umberto Di Grazia che, proprio per le sue facoltà, è studiato da importanti gruppi di ricerca. Tra questi il Mobius Group di Los Angeles, fondato da Stephan Schwartz, membro della Royal Geographical Society, consulente del Massachusetts Institute of Technology e del Research and Analysis of Naval Operations-USA e dall’antropologo e da Brando Crespi, coordinatore delle strategie di Pro-Natura International e l’Institut fur Grenzgebiete der Psychologie und Psychohygiene di Friburgo in Germania. Di Grazia, lo ricordiamo, fece importanti precognizioni, tra cui l’attentato al presidente americano Ronald Reagan, in seguito al quale fu invitato a lavorare con organizzazioni di ricerca negli Stati Uniti.
Degne di nota sono pure le ricerche di Ernesto Bozzano sulla telestesia (sensazione a distanza), termine ideato da Federico Myers che indica un fenomeno paranormale per il quale un individuo ha percezione, non esclusivamente visiva, di un avvenimento, oggetto o obiettivo, più o meno distanti nello spazio e nel tempo.
Una serie di studi portò all’istituzione, nel 2004, del primo corso di Psicologia dell’Insolito presso l’Università di Milano che vide la partecipazione, all’interno del comitato scientifico, di studiosi illustri: Piero Angela, Margherita Hack, Silvio Garattini, Tullio Regge, Rita Levi Montalcini, Carlo Rubbia.
Turco ha definito l’ipnosi uno «stato naturale a cui il cervello è fisiologicamente predisposto, circa ogni 90 minuti». In questa condizione, l’essere umano ha capacità di recepire molte più informazioni rispetto a quelle captate attraverso i cinque sensi. Si tratta, di fatto, di uno stato di profondo rilassamento che, alterando la coscienza, consente al cervello si accedere a risorse e informazioni silenti divenendo più performante. In questa fase, il tracciato EEG cambia, i parametri fisiologici mutano e le zone cerebrali vengono attivate diversamente.
Le facoltà ESP, ha ben chiarito Turco, non dipendono dal livello culturale dell’individuo, né da eventuali deficit cerebrali. Pare, invece, che la creatività abbia un ruolo determinante, così come dimostrato nel 2003 dall’Università di Harvard.
Pertanto, nell’epoca del confronto, sempre più serrato, tra intelligenza umana e intelligenza artificiale, fare ricorso a poteri nascosti della mente significa mantenere l’uomo al centro dell’universo.
Nel concludere, il docente ha ribadito che lo scenario tracciato è rilevante anche sul versante storico e geopolitico.
Dubbio e conoscenza viaggiano di pari passo, ma la fisica, la scienza più pura, ha dimostrato i limiti del concetto di oggettività scientifica. Questi poteri, sebbene richiedano un cambio di paradigma, costituiscono una risorsa straordinaria per le attività di intelligence e possono contribuire a estendere la comprensione della realtà.