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SOCINT, Caligiuri racconta come cambia l’intelligence e perché studiarla

SOCINT, articolo di Federica De Vincentis su Formiche.net. L’articolo riprende l’evento di presentazione della Società Italiana di Intelligence.

SOCINT, i quesiti a cui prova a dare risposta

Quali sono le sfide per chi si occupa di intelligence? E come analizzarle con un approccio accademico? A questi quesiti proverà a dare risposta la neonata Società Italiana di Intelligence, abbreviata in SOCINT, presentata nella sede parlamentare di Palazzo San Macuto, luogo simbolico, sede del Copasir, la commissione bicamerale di vigilanza sui servizi segreti.

Un campo in Espansione

L’articolo di Formiche.net evidenzia come l’intelligence sia un campo in espansione. Allargando il punto di vista alle moderne minacce, ha detto Alberto De Toni, presidente della Fondazione Conferenza dei Rettori delle Università italiane (Crui), parlare di intelligence vuol dire anche comprendere quanto siano importanti i temi della protezione del know-how e delle informazioni all’interno delle imprese e, in generale, nel mondo della ricerca. Ma anche riflettere sulla manipolazione informativa, sui rischi per la privacy di noi utenti della Rete e altro ancora. In sintesi, ha rimarcato il rettore dell’Università di Udine. il tema dell’intelligence è partito da uno stretto perimetro di sicurezza e si è via via ampliato a tutta la società civile.

L’importanza della ricerca scientifica

Altro tema ripreso dall’articolo di Formiche.net è l’importanza della ricerca scientifica nel campo degli studi in intelligence. Iniziative come quelle promosse da Caligiuri, ha commentato Vincenzo Scotti, presidente della Link Campus University, sono rilevanti perché offrono agli studiosi possibilità di sperimentare che spesso mancano in ambiente universitario. Oggi, ha evidenziato, c’è uno sviluppo tecnologico che rende cruciale aprire lo studio dell’intelligence, materia multidisciplinare per eccellenza, a quanti più mondi possibili. Anche il mondo della ricerca si sta evolvendo e bisogna stare al passo, mettendosi sempre in discussione.

Un cambiamento culturale e il proposito della SOCINT

Sia il prefetto Carlo Mosca, già vice direttore del Sisde, oggi presidente del Laboratorio di Intelligence dell’Università della Calabria, sia il prefetto Marco Valentini, hanno sottolineato che sarebbe stato impossibile parlare in questo luogo e a tante persone di una Società italiana di Intelligence. Molto è cambiato in questi anni e soprattutto è mutata la percezione dell’intelligence. Il passaggio della riforma del 2007 è notevole, tanto dal punto di vista legislativo quanto da quello culturale. Ma tanto resta ancora da fare per accreditare questa importante materia di studio anche dove ancora non lo è. E la SOCINT si propone di fare questo.

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