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Indottrinamento, radicalizzazione e controllo nei culti costrittivi: pubblicazione di Luigi Corvaglia su SOCINT Press

Nuova pubblicazione di Luigi Corvaglia, disponibile a questo link sul portale SOCINT Press, che esamina il fenomeno dei culti costrittivi e delle sette svelandone le dinamiche di indottrinamento, radicalizzazione e controllo, nonché i possibili rischi per la sicurezza.

Il problema dei gruppi radicali e dei culti assolutisti, che il grande pubblico conosce come “sette”, è estremamente delicato, perché investe i fondamenti stessi della democrazia moderna, cioè i diritti individuali da tutelare, che includono quelli di culto e associazione; d’altro canto, il fenomeno desta preoccupazioni per la democrazia stessa, visto che questi gruppi rappresentano agglomerati che funzionano con norme in antitesi alla società aperta e pretendono il diritto di esistere nel suo corpo. Esse rappresentano quindi un pericolo sia perché possono ledere i diritti inviolabili dell’individuo, non meno importanti di quelli di culto e associazione, sia perché l’opera di alcuni di questi gruppi rappresenta una minaccia per la sicurezza comune. Pertanto, lo studio della formazione di gruppi autoritari, spirituali o ideologici che siano, nonché dei meccanismi della persuasione, del reclutamento e della radicalizzazione, rappresenta una necessità per le democrazie moderne.  

Il tema centrale intorno al quale ruota tutta la discussione è quello della manipolazione mentale. Questo è un problema che rischia sempre di essere mal posto e di configurarsi come uno scontro fra “credenti” e “non credenti” in un qualche fenomeno metafisico. In realtà, La manipolazione mentale non è un fenomeno magico e sovrannaturale, quale il fantomatico “lavaggio del cervello”, ma un processo persuasivo che coinvolge una serie di principi di base, ampiamente studiati, di psicologia sociale. Il saggio esamina questi dati sperimentali e mostra come tale persuasione avvenga selezionando, con passi successivi e ordinati, i soggetti più propensi, e che si realizza in concreto soprattutto sulle reclute finali, operando l’indottrinamento in un contesto, psicologico e relazionale, ormai profondamente mutato. Gli appelli alla libera scelta dell’adepto di aderire ad un culto totalitario e radicale, espressi da alcuni attivisti, si infrangono sulle basilari evidenze, qui portate, della fallacia dell’idea ottocentesca dell’uomo quale agente razionale che sceglie in vista della propria utilità. Nel processo persuasivo, ogni passo viene sempre scelto “liberamente”, nello stesso senso in cui il consumatore acquista liberamente prodotti la cui salienza è modificata dal marketing. Tuttavia, le stesse persone che percorrono l’intero processo per approssimazione continua e graduale non avrebbero mai scelto liberamente la destinazione finale, cioè i dogmi e i comportamenti correlati, se fosse stata presentata loro in un’unica soluzione all’inizio. La ‘manipolazione’ è tutto in questo gradiente di ‘libera scelta’. 


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