Francesco Cossiga, il Prof. Caligiuri parla della necessità di uomini di Stato
Francesco Cossiga, un articolo del Presidente Mario Caligiuri su Formiche.net ricorda i meriti dell’uomo di stato.
Caligiuri ricorda che la linea costante che emerge nell’attività politica di Cossiga è la difesa dell’interesse nazionale, che ha bisogno di rappresentanti con il senso dello Stato. È un messaggio per tutti noi ma soprattutto per le giovani generazioni.
Il valore delle classi dirigenti per la democrazia
La democrazia si basa su due elementi fondamentali: la consapevolezza dei cittadini (che individuano, controllano e sostituiscono i propri rappresentanti), e la responsabilità delle élite pubbliche (che operano per conseguire prevalentemente l’interesse generale). In assenza di questi due presupposti, la democrazia diventa una semplice procedura elettorale, che, come il sonno della ragione, “genera mostri”, poiché seleziona classi dirigenti improvvisate. Diceva il Cardinale Carlo Maria Martini: “Per fare politica non occorre nessuna preparazione specifica: i risultati sono di conseguenza”.
Francesco Cossiga, Caligiuri parla della passione politica
Francesco Cossiga è stato un protagonista sia della I che della II Repubblica. Egli ha rappresentato quasi una cerniera tra due epoche politiche, dove si è passati dalla Repubblica dei Partiti alla Repubblica dei movimenti politici personali. In questo nuovo scenario il senso delle istituzioni non può che appannarsi rendendo sempre più difficile il perseguimento dell’interesse nazionale.
Francesco Cossiga nasce a Sassari il 26 luglio 1928. Si diploma al classico a 16 anni. Si laurea in giurisprudenza a 20, diventando prima libero docente di diritto pubblico e poi professore di diritto costituzionale regionale all’Università di Sassari. Da giovanissimo aderisce alla Dc e capeggia la rivolta dei “giovani turchi”. Il 19 marzo 1956 conquista inaspettatamente il partito della sua provincia, sconfiggendo Antonio Segni, uno dei leader nazionali dello scudo crociato. Nel 1958 è deputato e nel 1966 sottosegretario alla Difesa nel III governo guidato da Aldo Moro, che ne apprezza le doti e lo valorizza. Nell’occasione si occupa del Piano Solo e della trasformazione del SIFAR in SID…[continua a leggere l’articolo su Formiche.net]
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