Golden Power e Fondo Sovrano al tempo del COVID-19: studio SOCINT
Golden Power e Fondo Sovrano, ma anche un Piano e una Agenzia per la Sicurezza economica. Sono queste le considerazioni e le proposte di uno studio SOCINT per un’Intelligence Economica italiana. I temi sono trattati anche considerando il contesto dell’attuale pandemia COVID-19. La ricerca della Società Italiana di intelligence curata da Gabriele Mancini con la prefazione e il coordinamento di Mario Caligiuri, dell’Università della Calabria.
Golden Power e Fondo Sovrano, ma non solo
Il titolo della ricerca è di per sé espressivo: “Covid-19, Golden Power e Fondo Sovrano: considerazioni e proposte per un’Intelligence Economica italiana”.
La ricerca sostiene che l’emergenza coronavirus ha prodotto, tra gli altri, due recenti provvedimenti. Questi provvedimenti possono rappresentare la premessa per un ulteriore sviluppo, in modo organico, dell’Intelligence Economica nazionale.
Si tratta del notevole ampliamento del “perimetro di sicurezza economica” conseguente al rafforzamento dei “Golden Power”. Ciò per difendere le aziende strategiche italiane. Inoltre, si propone una rinnovata attenzione verso l’intervento pubblico nell’economia, con la definizione del cosiddetto “Patrimonio Rilancio”. Tale provvedimento potrebbe essere affidato alla Cassa Depositi e prestiti e che costituisce la base per un fondo sovrano nazionale, in modo da compete alla pari con gli altri Stati.
Per una Intelligence Economica Nazionale
Ma soprattutto la ricerca propone una possibile architettura per l’Intelligence Economica nazionale, prevedendo l’istituzione di due strumenti innovativi.
La premessa è rappresentata dal “Piano nazionale per la sicurezza economica”. Il piano dovrebbe definire una visione e le linee guida del settore. Il piano dovrebbe prevedere il contributo di tutti gli attori della community di intelligence, (Presidenza del Consiglio, CISR, COPASIR, DIS, AISE, AISI) e integrando il pubblico con il settore privato e della ricerca.
Segue la costituzione di una “Agenzia nazionale informazioni per la sicurezza”. Ubicata nell’ambito del DIS, una tale Agenzia dovrebbe poter cogliere tutti i segnali anche “scomodi”, per indirizzare le politiche pubbliche verso una efficace tutela dell’interesse nazionale.
La notizia dello studio è stata anche ripresa dai media, come è il caso dell’articolo su Formiche.net di Federica De Vincentis.
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