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IA, fattore strategico per l’interesse nazionale e la sicurezza

Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence, lo aveva previsto e raccontato. La sua analisi, Intelligenza artificiale e ordine mondiale, sul numero 1/2018 dalla rivista Gnosis.

“L’intelligenza Artificiale comporterà modificazioni profonde, per le persone e per gli Stati ma anche nell’ordine mondiale. Per questo deve diventare una priorità delle attività delle Agenzie d’informazione”.  

Così scriveva sei anni fa su Gnosis, rivista dell’Aisi, il presidente della Società Italiana di Intelligence, Mario Caligiuri, sottolineando un tema ribadito con forza nella Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza che il Comparto Intelligence ha recentemente consegnato al Parlamento.

Nell’analisi del 2018 – intitolata Intelligenza Artificiale e ordine mondiale rilanciata anche dalla testata quotidiana on-line Formiche.net. – Caligiuri invitava alla riflessione sulla possibilità che “esperimenti, promossi da privati, potessero essere utilizzati contro gli Stati”, in analogia con quanto accaduto nel cyberspazio.

La questione, a lungo circoscritta all’ambito militare, è oggi al centro delle riflessioni e delle attività delle agenzie di Intelligence chiamate a confrontarsi, così come si legge nella Relazione 2023, “con minacce cyber e ibride, comprese le campagne di disinformazione, e l’uso dannoso di tecnologie emergenti sempre più sofisticate, come l’intelligenza artificiale, per fini malevoli. […] Sebbene gli sviluppi tecnologici abbiano da sempre plasmato la natura delle minacce globali e l’evoluzione del concetto di sicurezza, le possibilità conferite dalle nuove tecnologie – in particolare per ciò che concerne la portata, la velocità e il loro potenziale impatto in ambito sociale, culturale, politico, militare ed economico – così come la loro rapida evoluzione, non hanno precedenti”.

Uno scenario che Caliguri, ordinario di Pedagogia e direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria – aveva previsto, immaginando che proprio l’Intelligence avrebbe potuto giocare un ruolo chiave nel plasmare una società resiliente e consapevole, pronta ad affrontare le sfide dell’IA nell’era della post-verità.

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