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Intelligence Finanziaria, un nuovo libro di Rubbettino ne approfondisce gli aspetti teorici, tecnologici e istituzionali

Intelligence Finanziaria, una nuova pubblicazione Rubbettino ne approfondisce per la prima volta in modo organico nel nostro Paese gli aspetti teorici, tecnologici e istituzionali, analizzandone l’impiego nel settore pubblico e in quello privato. Il libro è a firma di Mario Caligiuri, Edoardo Fiora, Roberto Pollari e Luigi Rucco.

Sinossi

Oggi viviamo in un’epoca di conflitti economici permanenti dove, a differenza delle guerre tradizionali, la digitalizzazione e la finanziarizzazione dissolvono le barriere spaziali e temporali. Gli Stati e le imprese devono sempre più  confrontarsi con un sistema finanziario globale, dove agiscono non solo fondi, banche e multinazionali, talvolta espressione di regimi stranieri e stati autoritari, ma anche poteri criminali transnazionali come mafie e organizzazioni terroristiche. Per fronteggiare queste minacce, ma anche per cogliere delle opportunità, l’intelligence finanziaria svolge un ruolo di primo piano a tutela della sicurezza e dell’interesse nazionale. L’obiettivo è quello di approfondire questa fondamentale dimensione nella prospettiva degli intelligence studies.

Di cosa parliamo quando parliamo di Intelligence Finanziaria?

Nell’introduzione, Mario Caligiuri inizia così la sua risposta a questa domanda, inquadrandone il tema nel più ampio contesto dell’intelligence economica:

L’intelligence finanziaria può essere considerata una specializzazione dell’intelligence economica, che ha raggiunto livelli di importanza tali da meritare un approfondimento a sé all’interno del campo degli intelligence studies. Come emergerà chiaramente leggendo il libro, l’intelligence finanziaria è connotata da elementi distintivi sul piano scientifico e teorico. Sono tanti gli indicatori che lo dimostrano, dalla letteratura dedicata a temi quali la Financial Security[1], il Financial Warfare[2], l’AML[3] e il CFT[4], agli aspetti istituzionali evidenziati dalle FIU[5] e da organizzazioni quali FATF-GAFI[6] ed Egmont Group[7], fino agli ambiti tecnologici che vedono specializzazioni quali RegTech[8] e SupTech[9]. Questa forma di intelligence assume grande peso anche nel settore privato, dove si sta sviluppando un vasto ecosistema di società e professionalità specifiche.

Continua Caligiuri:

La finanza ha ormai consolidato una sua identità disciplinare nell’area degli studi economici, ma lo stesso non è avvenuto nel campo degli intelligence studies per quanto riguarda l’intelligence finanziaria. L’obiettivo del libro è quello di offrire un contributo per approfondire questa fondamentale dimensione.

Come è strutturato il libro

Il libro si articola in 10 capitoli, ciascuno dei quali risponde ad un quesito di ricerca (“key intelligence question”) riguardo al tema dell’intelligence finanziaria. Nel primo capitolo, in particolare, è stata commentata la relazione tra finanza e sicurezza, utilizzando come pista interpretativa la società del rischio. Sono poi stati discussi alcuni imprescindibili elementi pedagogici, concludendo con una digressione sul ruolo dell’intelligence finanziaria nell’arte, che più di ogni altra forma di conoscenza ha la capacità di anticipare il futuro. Il secondo capitolo ha analizzato la letteratura scientifica di riferimento, con il fine di ottenere una visione di insieme sullo stato della ricerca in questo campo. Il terzo capitolo ha proposto un inquadramento teorico dell’intelligence finanziaria, esplorando il nesso tra finanza e sicurezza e prendendo in esame il tema della guerra finanziaria. È stato poi preso in esame il più ampio contesto dell’intelligence economica, arrivando a delineare i compiti specifici dell’intelligence finanziaria. Il quarto capitolo ha approfondito i dati, i sistemi informativi e le tecnologie impiegate per scopi di intelligence finanziaria, sia a livello difensivo che “offensivo”. Il quinto e il sesto capitolo hanno approfondito il quadro istituzionale e normativo di riferimento a livello internazionale e nazionale, rispettivamente. I capitoli dal settimo al nono hanno trattato, invece, l’ecosistema privato dell’intelligence finanziaria. Il decimo capitolo, infine, trae le conclusioni del lavoro.

I contributi originali apportati dal libro alla letteratura nel campo degli intelligence studies

Il principale contributo originale del lavoro è proprio quello di aver inquadrato a livello teorico, tecnologico, istituzionale e commerciale questa forma di intelligence come un tema di fondamentale e crescente importanza per chi si occupa di intelligence e sicurezza a livello accademico. Scendendo a un livello più granulare, possono essere individuati altri importanti elementi di originalità, tra cui: l’approfondimento dei temi della sicurezza e della guerra finanziaria, finora poco trattati a livello della letteratura nazionale; la trattazione dell’ impiego offensivo, oltreché difensivo, della finanza, aspetto questo non molto dibattuto in letteratura; l’analisi dei sistemi informativi, delle tecnologie e delle soluzioni commerciali impiegate sia a livello difensivo che “attivo”; l’inquadramento approfondito e successivamente comparato tra il settore istituzionale e quello privato dell’intelligence finanziaria; la classificazione e l’approfondimento dell’ecosistema privato di intelligence finanziaria, quest’ultimo quasi completamente trascurato nella letteratura nazionale e internazionale.

Gli autori del libro

Mario Caligiuri è professore ordinario dell’Università della Calabria, dove dirige il Master in Intelligence. È considerato uno dei massimi esperti europei sull’intelligence a livello accademico. È Presidente della Società Italiana di Intelligence. Ha pubblicato oltre centocinquanta lavori scientifici sui temi dell’intelligence, della disinformazione e degli aspetti pedagogici collegati, oltre a due libri con Giorgio Galli sulle multinazionali. 

Edoardo Fiora è Senior Associate nel dipartimento di Investigations e Risk Advisory di K2 Integrity, presso la sede di Londra. È laureato con lode presso la Queen Mary University of London e la University College London, rispettivamente in International Relations (BA) e Security Studies (MSc). È Certified Anti-Money Laundering Specialist (CAMS).

Roberto Pollari, Ufficiale della Guardia di Finanza, è laureato in Scienze della sicurezza economica e finanziaria presso l’Università di Roma Tor Vergata, in Scienze giuridiche presso l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria nonché in Economia e Management presso l’Università LUM Jean Monnet. Svolge diverse docenze presso prestigiosi corsi universitari, tra i quali il Master di Intelligence dell’Università della Calabria.

Luigi Rucco è consulente di research intelligence in un gruppo leader globale di information e analytics. È Segretario Generale della Società Italiana di Intelligence. Ha ricevuto due Lauree e il PhD in Ingegneria dell’Informazione dal Politecnico di Milano, un Master of Science in Management dei sistemi informativi e dell’innovazione digitale dalla London School of Economics, dove è stato premiato come miglior studente del suo corso, e un Master in Intelligence dall’Università della Calabria.


Brevi riferimenti introduttivi

[1] de Goede, M. (2010). Financial security. The Routledge handbook of new security studies. London: Routledge, 100-109.

[2] Bracken, P. (2007). Financial warfare. Orbis, 51(4), 685-696.

[3] L’acronico AML (Anti Money-Laundering) si riferisce agli studi sull’antiriciclaggio.

[4] L’acronimo CFT (combating the financing of terrorism) si riferisce agli studi sul contrasto del finanziamento al terrorismo.

[5] Con l’acronimo FIU si indicano le Financial Intelligence Unit (Unità di Intelligence Finanziaria) istituite presso molti Paesi.

[6] Il GAFI (Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale), anche noto come FATF (Financial Action Task Force) è un organismo intergovernativo che ha per scopo l’elaborazione e lo sviluppo di strategie di lotta al riciclaggio dei capitali di origine illecita e, dal 2001, anche di prevenzione del finanziamento al terrorismo.

[7] Il gruppo Egmont è un’organizzazione internazionale che facilita la cooperazione e la condivisione di informazioni tra le unità nazionali di informazione finanziaria (FIU) di vari Paesi.

[8] Il termine RegTech (Regulatory Technology) si riferisce all’utilizzo delle nuove tecnologie digitali e di analytics per migliorare i processi di regolamentazione.

[9] Il termine SupTech (Supervisory Technology) si riferisce all’uso da parte delle autorità finanziarie di strumenti avanzati di raccolta e analisi di dati, consentiti da tecnologie innovative.


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