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Strategic competition act, torna il COCOM?

Torna il COCOM? Il Senato degli Stati Uniti d’America ha approvato lo Strategic Competition Act of 2021. Esso è una nuova legge sulla competizione economica, approvata con un accordo bipartisan.

Tale norma si pone l’esplicito obbiettivo di resuscitare il COCOM. Il Comitato di Coordinamento per i Controlli Multilaterali sulle esportazioni (COCOM), fu fondato il 22 novembre 1949 su input degli Stati Uniti. Esso era un ente non ufficiale, privo di status giuridico. Questo “accordo tra gentiluomini” aveva come scopo quello di impedire l’esportazione di materiali strategici ad alta tecnologia verso i paesi del blocco socialista.

La SOCINT aveva già anticipato questo tema, nel mese di marzo, con una delle sue pubblicazioni.

Perché ci interessa?

Perché la norma esorta il presidente degli Stati Uniti a trovare una linea comune con gli alleati europei. Lo scopo sarebbe individuare una strategia di controllo per limitare l’esportazione di tecnologie sensibili verso la Cina. Inoltre si vorrebero rendere le supply chain di Europa e Stati Uniti meno dipendenti dal paese asiatico.

(17) The United States should explore the value of establishing a body akin to the Coordinating Committee for Multilateral Export Controls (CoCom) that would specifically coordinate the export of United States and European Union sensitive technologies to the People’s Republic of China; and

(18) the United States should work with counterparts in Europe to

(A) evaluate United States and European overreliance on Chinese goods, including in the medical and pharmaceutical sectors, and develop joint strategies to diversify supply chains;

(B) counter Chinese efforts to use COVID–19-related assistance as a coercive tool to pressure developing countries by offering relevant United States and European expertise and assistance; and

(C) leverage the United States and European private sectors to advance the post COVID–19 economic recovery.

Sarà la stessa cosa, ma in salsa cinese?

Torna il COCOM? Non proprio. Ovviamente la situazione rispetto a 60 anni fa è molto diversa. Per questo c’è chi suggerisce che non sia una buona idea riesumare questo strumento del passato. Queste tematiche non sono solamente giuridiche dato che, verosimilmente, saranno i servizi d’intelligence a svolgere la gran parte del lavoro di coordinamento, che dovrà poi essere condiviso con la sfera politica e la sfera industriale. Almeno così avveniva durante la Guerra Fredda. Come abbiamo visto la legge statunitense si rivolge anche a noi europei. Sarebbe bene prepararsi e pensare ad una strategia che consegua l’interesse nazionale.

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