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Intelligence, Alessandra Necci al Master dell’Università della Calabria: “Intelligence e potere nella storia vanno declinati anche al femminile”.

Rende (4.5.2024) – “Le frontiere dei nuovi mondi al femminile: uno sguardo di intelligence” è il titolo della lezione tenuta da Alessandra Necci, Direttore Gallerie Estensi, Biografa storica e Docente Luiss al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri.

“Necci ha condotto gli ascoltatori in un viaggio affascinante attraverso le vite di donne straordinarie, che nel vasto panorama della Storia hanno raccolto, selezionato e utilizzato al meglio informazioni indispensabili per la tutela dei loro domini e spesso delle loro casate e famiglie, informazioni preziose per condizionare il successivo sviluppo degli eventi.

Donne che hanno saputo scegliere i collaboratori più adatti, selezionando agenti e informatori a tutti i livelli. E che si sono avvalse di qualità come l’intelligenza politica, la passione per il bello e per l’arte, l’intuito, l’empatia, a volte la seduttività.

Alessandra Necci

In certi casi restando nell’ombra, in molti altri in piena luce, hanno contribuito in modo significativo alla crescita e alla trasformazione del mondo dall’antichità ai giorni nostri.

Più specificamente, dall’antichità
le donne (nel passato, soprattutto quelle di potere) hanno utilizzato quella che oggi chiameremmo “intelligence” sia servendosi di agenti, informatori, cortigiani, sia facendo loro stesse parte (ma in tempi più recenti) del mondo dello spionaggio.

Ci sono figure femminili del mito e della Storia più lontana, come Elena di Troia, Cleopatra, Teodora di Bisanzio, Anna Comnena, che hanno utilizzato il loro fascino e la loro bellezza per perseguire obiettivi politici, culturali, spesso di potere.

Anche nel Medioevo ci sono state diverse donne in posizioni apicali, come Eleonora d’Aquitania e Matilde di Canossa, che hanno saputo gestire i loro regni con fermezza e abilità, facendo spesso le mediatrici fra sovrani e pontefici e che hanno saputo utilizzare molto bene informazioni e informatori.

Altre, come Giovanna d’Arco, sono scese personalmente nell’agone, pagando con la vita tradimenti, delazioni e spionaggi.

Il Rinascimento italiano, poi, è particolarmente ricco di grandi figure femminili, capaci di coniugare abilità politica e diplomatica, cultura e passione per il collezionismo e la moda, sapiente tessitura di relazioni a tutti i livelli. E spesso uso spregiudicato delle dame e damigelle di corte come “spie” e informatrici capaci di usare la seduzione. Un nome per tutte, quello di Isabella d’Este.

Arrivando al Risorgimento, donne di tutte le classi sociali e di tutte le provenienze vi hanno preso parte.
Spesso trasmettendo preziose informazioni risevate, inviando lettere e biglietti cifrati, scrivendo articoli e libri, facendo proseliti all’estero, entrando a far parte di società segrete, finanziando carbonari e patrioti.
Donne nobile e ricche come Cristina di Belgioiso e Clara Maffei, popolane come Colomba Antonietti e Peppa la Cannoniera, intellettuali e giornalista straniere conquistate dalla causa risorgimentale come Margaret Fuller e Jessie White Mario.
Non è mancata nemmeno la “sirena” del Risorgimento che ha usato la seduzione per conquistare Napoleone lll alla causa, cioè la Contessa di Castiglione.

In tempi più recenti, ci sono state donne come l’inglese Gertrude Bell, spia, esploratrice, geografa, detta “madre dell’Iraq” e amica di Lawrence d’Arabia. O esploratrici e aviatrici come l’americana Amelia Earhart.

Attraverso viaggi audaci e azioni coraggiose, queste donne superarono le sfide, aprendo nuove frontiere nel mondo dell’esplorazione e della diplomazia.

La riflessione sulla politica contemporanea evidenzia l’importanza di figure come Golda Meir e Margaret Thatcher. Con straordinaria leadership, queste donne influenzarono il corso degli eventi, confermando il ruolo cruciale delle donne nel progresso e nella trasformazione del mondo.

In sintesi, l’intelligence femminile è stata sempre una forza determinante nella storia, dimostrando la capacità delle donne di adattarsi alle circostanze e influenzare gli eventi, operando sia nell’ombra che alla luce del sole.

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