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L’intolleranza come potere.

Presto in libreria il nuovo saggio di Mario Caligiuri

Intolleranza, odio e appartenenza religiosa ed etnica sono armi retoriche del dibattito pubblico del XXI secolo. Un fenomeno, quello dell’intransigenza, che nell’ultimo decennio è cresciuto esponenzialmente divenendo metro e misura del  rapporto con l’altro ma anche raffinato strumento di potere.

Quali le cause e quali le conseguenze di questa incompatibilità dilagante che nasce, cresce e si alimenta prevalentemente sulle piattaforme digitali?

Domande che Mario Caligiuri si è posto in questo saggio edito da Santelli. Una lucida analisi di un fenomeno ancestrale: la costruzione del nemico, utile bersaglio per consolidare legami sociali, dirottare questioni spinose, rafforzare convinzioni viscerali  e mobilitare forze verso traguardi di “ordinaria follia”.

Cristiano, ebreo, islamico, zingaro, immigrato, dissidente o oppositore, la costruzione del nemico ha costituito, nel corso dei secoli, una pratica – tanto indegna quanto diffusa – orientata a polarizzare l’attenzione dell’opinione pubblica e a velare la realtà.

Il libro del professor Caligiuri – lo anticipa nella prefazione Luciano Violante – invita a sondare un tema di stringente attualità interpretandolo alla luce degli studi di intelligence. Del resto, per essere compresi, i fenomeni vanno contestualizzati e decodificati nella loro natura: quella culturale. Cultura che, oggi, si identifica non soltanto nella conoscenza del passato quanto piuttosto nella capacità di prevedere e rappresentare l’avvenire.

Comprendere il ruolo dell’intolleranza – sofisticato strumento di orientamento dei comportamenti e di dominio delle intelligenze – significa perciò andare alla radice della manipolazione della disinformazione, emergenza educativa e democratica di questo tempo in cui l’uomo corrode lo spazio e minaccia il cosmo condannandosi a una sostanziale solitudine.

La speranza è che da questo saggio germogli una riflessione più coerente, una più matura esperienza dell’altro in tutte le sue dimensioni che, manco a dirlo, nascono dall’intelligenza. Anche del cuore, da sempre medium di conoscenza e intuizione.

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