ApprofondimentoCommissioni di studioGeospatial Intelligence (GEOINT)

IMINT e GEOINT, qual è la differenza? Ne parla la Commissione GeoInt

Per definire cosa sia la GEOINT è utile schematizzare la struttura tipo di un apparato intelligence, al fine di apprezzare la differenza con la disciplina IMINT.

Discipline o prodotti intelligence?

Un apparato informativo, generalmente, divide le sue attività in discipline di raccolta informativa (o intelligence) e prodotti intelligence. Le discipline hanno il compito di raccogliere i dati. I prodotti, invece, sono delle analisi monografiche che riferiscono su un tema, con lo scopo di fornire previsioni sul comportamento della minaccia esaminata. Le discipline intelligence, anche indicate come fonti, vengono generalmente suddivise in cinque tipi:

  • Human Intelligence (HUMINT)
  • Signal Intelligence (SIGINT)
  • Imagery Intelligence (IMINT)
  • Measurement and Signature Intelligence (MASINT)
  • Open Source Intelligence (OSINT).

I prodotti intelligence possono essere monografici oppure abbracciare più campi (in questo noti come multi-intelligence). Essi, tendenzialmente, sono il frutto di un’analisi approfondita che mette in correlazione i dati raccolti da varie fonti. C’è molto dibattito su cosa si debba considerare un prodotto intelligence. Quelli più comunemente accettati sono monografie circa le caratteristiche tecniche dei sistemi di armamento, quindi prodotti di Technical Intelligence (TECHINT). Oppure relative ad informazioni mediche, scientifiche ed epidemiologiche concernenti la salute umana, quindi prodotti di Medical Intelligence (MEDINT).

Analisi o interpretazione?

Quale che sia la tassonomia accettata, la differenza che distingue un prodotto da una disciplina è nell’analisi che è una caratteristica dei prodotti. Essa ha lo scopo di correlare i vari dati e fornire previsioni su quello che succederà per aiutare il decisore nella sua attività di direzione. Nelle discipline intelligence esiste un livello di analisi tecnica che è rivolta al corretto sfruttamento dei dati raccolti dalla fonte, essa non fornisce, generalmente, previsioni su quello che accadrà, ma ha come scopo quello di descrivere la situazione attuale.  Spesso questa attività è definita d’interpretazione, per distinguerla dal lavoro dell’analista intelligence.

Da dove nasce la confusione tra IMINT e GEOINT?

Nel 2003 gli Stati Uniti costituiscono la National Geospatial-Intelligence Agency (NGA), nasce così Il termine GEOINT. In pochi anni il vocabolo diventa “di moda”, tanto che ora esiste una certa confusione tra le competenze della disciplina IMINT e della GEOINT. Capita di vedere quest’ultima sostituita all’IMINT nella tassonomia delle discipline di raccolta. Secondo chi scrive questo è un errore concettuale, perché la GEOINT è un modo di analizzare e correlare i dati e le informazioni che provengono dalle discipline di raccolta, essa presenta i dati intelligence di varie fonti, legandoli ad una posizione sulla terra in un tempo specifico, quindi la GEOINT può essere definita come un prodotto intelligence.

Radici della confusione tra IMINT e GEOINT

Ma come si è generata questa confusione? Probabilmente deriva da una scelta della Central Intelligence Agency (CIA) effettuata negli anni 50. Quando essa creò la branca di informazioni fotografiche all’interno della divisone geografica. Partendo dal fatto che la cartografia sfruttava le stesse foto della ricognizione aerea per la realizzazione di mappe aggiornate. Sembrò sensato far lavorare spalla a spalla i cartografi ed i fotointerpreti. Dato che, il compito principale di questi ultimi, era individuare e descrivere i possibili obbietti dei bombardamenti aerei. Ma la visione della CIA andava oltre:

i Photo-interpreters (PI) vennero qualificati come ufficiali intelligence (foto analisti), non interpreti. Da una parte si enfatizzava che questi analisti avrebbero lavorato con materiali raccolti da fonti diverse, dall’altra che avrebbero fatto una vera e propria analisi intelligence, non una mera interpretazione. I PI della CIA non avrebbero solo identificato infrastrutture critiche, bensì, lavorando con gli altri analisti, avrebbero cercato di descrivere cosa stava succedendo in quelle infrastrutture, […] identificando punti di controllo critici […]. Questa distinzione, nei nomi e nelle qualifiche, era pensata per trasmettere quella che, i pianificatori dell’Agenzia, consideravano una differenza critica tra la foto-intelligence, che doveva essere portata avanti all’interno della CIA, e la fotointerpretazione che doveva essere fatta altrove.

(https://www.governmentattic.org/8docs/NPIChistoryVol1-NPIC-2_1972.pdf)

La fusione

Nonostante queste idee, però, la cartografia e la fotointerpretazione resteranno due mondi separati (almeno negli US) fino alla creazione della National Imagery and Mapping Agency (NIMA) nel 1996. Quella della NIMA non fu un’esperienza molto felice perché, nella pratica, le due anime non si fusero mai, per via delle differenze tecniche. Una spiccatamente intelligence (IMINT) e l’altra spiccatamente militare (La Defence Mapping Agency responsabile della cartografia). Con l’avanzare della tecnologia le due parti della NIMA hanno trovato un modo per convivere. Inoltre, un nuovo concetto favorì questa fusione: la nascita del termine Geospatial Intelligence. L’Agenzia assunse così il nome di NGA. Ad oggi, gli Stati Uniti hanno ampliato a sei le discipline di raccolta inserendovi anche la GEOINT, che rimane l’unica ad avere, nella sua descrizione, la parola analisi (https://www.dni.gov/index.php/what-we-do/what-is-intelligence).

About Author