Mario Caligiuri alla presentazione di “La maledizione italiana”
Il presidente della Società Italiana di Intelligence è intervenuto alla Biblioteca Europea di Roma alla presentazione del libro di Mario Josè Cereghino e Giovanni Fasanella.
Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence e professore all’Università della Calabria, è stato tra i relatori della presentazione del libro La maledizione italiana, scritto da Mario José Cereghino e Giovanni Fasanella.
La maledizione italiana (ed. Fuoriscena, 2025) nasce da un’approfondita ricerca archivistica su fonti britanniche, americane e italiane, molte delle quali inedite. Il volume ricostruisce l’estromissione dalla scena pubblica di Alcide De Gasperi nel giugno 1954, avvenuta – chiariscono gli autori – a causa di scandali ideati a tavolino e alimentati da fake news provenienti da una vera e propria “macchina del fango”.
De Gasperi, protagonista della ricostruzione dell’Italia tra il 1944 e il 1954, fu vittima di quella che definiscono la “maledizione italiana”: ciclo storico che ha colpito tutti i leader intenzionati a dare al Paese una reale indipendenza politica e strategica.
Dai documenti declassificati emerge un conflitto sotterraneo con l’establishment britannico guidato da Winston Churchill, che vedeva nell’Italia democratica una minaccia per i propri interessi nel Mediterraneo e in Medio Oriente. Il libro rilegge episodi chiave come lo scandalo Montesi e le false lettere attribuite a Giovannino Guareschi come strumenti di delegittimazione orchestrati contro lo statista trentino.
A confrontarsi con Giovanni Fasanella – oltre a Mario Caligiuri – Germano Dottori, analista di geopolitica e membro del comitato scientifico di Limes; Giuseppe Vacca, storico delle dottrine politiche.
Ha moderato l’incontro Tiziana Ferrario, giornalista e scrittrice.
L’iniziativa, promossa da Biblioteche di Roma in collaborazione con Fuori Scena, offre un’occasione per esplorare una pagina cruciale della nostra storia repubblicana.
La Maledizione Italiana è anzitutto un documento storico. Ricostruisce, con fonti inedite, una vicenda che ridefinisce la nascita della Repubblica sulle macerie della Seconda guerra mondiale. “L’Italia deve restare sotto il nostro controllo”: questa, secondo gli archivi, era la linea del potere britannico in declino, ancora incapace di accettare la perdita del ruolo imperiale. Negli anni Trenta, quando Mussolini si avvicina a Hitler, Londra pensa di sostituirlo con quello che definisce un “fascismo buono”. Il nome sul tavolo è quello di Italo Balbo. Ma l’operazione fallisce. Nel dopoguerra, Churchill e gli apparati britannici – in sintonia con ambienti vaticani – individuano in Alcide De Gasperi un ostacolo alla loro strategia mediterranea. Lo accusano di sostenere rivoluzioni laiche e indipendentiste in Egitto e in Iran, che minano il controllo di Londra sul Medio Oriente e sulle risorse energetiche. Da qui parte una reazione dura: operazioni segrete, discredito, falsi dossier. De Gasperi diventa il bersaglio principale. È lui la vittima di quella “maledizione italiana” che – secondo gli autori – colpisce ogni leader intenzionato a dare al Paese una piena sovranità nazionale. Questo libro vuole riportare alla luce una verità storica rimasta troppo a lungo nascosta.