Maschere nell’abisso: quando la disinformazione minaccia la democrazia
Martedì 18 marzo alle 18, nell’Aula Toti del Campus Luiss, Mario Caligiuri presenta “Maleducati”. Con la partecipazione del rettore Paolo Boccardelli, del presidente dell’ANVUR Antonio Felice Uricchio, del presidente dell’INVALSI Roberto Ricci, e della prorettrice Livia De Giovanni. Modera Flavia Giacobbe, direttrice di Formiche. Diretta streaming su LUISS Social TV.
Maschere che sprofondano in un vortice senza fine. Identità anonime e indistinguibili che si moltiplicano, perdendosi una nell’altra, creando un effetto telescopico che trasmette alienazione e conformismo.
La copertina del saggio Maleducati. Educazione, disinformazione e democrazia in Italia, di Mario Caligiuri, è il manifesto di una società smarrita. Quella spirale è una vertigine collettiva, la caduta nell’abisso dell’ignoranza.
L’illustrazione incarna la società della disinformazione che Caligiuri scandaglia nel volume edito da LUISS University Press: individui privi di discernimento critico, facili prede della manipolazione.
È proprio questa la tesi centrale dell’opera: la democrazia italiana è in pericolo, non per minacce esterne, ma per l’analfabetismo funzionale che compromette la capacità critica dei cittadini. Un tema di particolare urgenza, considerando che, secondo l’OCSE Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il 28% degli italiani tra i 16 e i 65 anni fatica a comprendere testi complessi, un dato tra i peggiori in Europa.
Mario Caligiuri, fondatore del primo Master in Intelligence in Italia all’Università della Calabria e presidente della Società Italiana di Intelligence, sostiene che la combinazione tra sovrabbondanza informativa e basso livello di istruzione crea il terreno fertile per il condizionamento dell’opinione pubblica. Nell’era digitale, la quantità di informazioni disponibili non si traduce in maggiore conoscenza, ma paradossalmente favorisce la dispersione e il caos cognitivo. Nel nostro Paese, secondo l’autore, questo problema è amplificato da una classe dirigente che non ha incentivato un’educazione capace di sviluppare il pensiero critico.
Uno degli aspetti più controversi del libro è la critica al linguaggio delle scienze dell’educazione, definito dall’autore come una “antilingua” capace di produrre “antipedagogia”. Questa tendenza a un lessico eccessivamente tecnico avrebbe allontanato il dibattito dalla realtà, impedendo riforme efficaci. Tuttavia, ci si potrebbe chiedere se il vero nodo non sia piuttosto il divario tra teoria e pratica: quanto le ricerche pedagogiche incidono realmente sulla scuola e sull’università?
Come scrive Caligiuri nelle conclusioni, “siamo come gli orologi molli di Dalí che nello stesso istante segnano ore diverse”, sospesi tra un tempo che accelera e una conoscenza che si sgretola.
E se il sistema educativo, anziché arginare questa deriva, la amplificasse?
Martedì 18 marzo, ore 18, Aula Toti – Campus Luiss, questa provocazione diventerà dibattito. Ne discuteranno con l’autore il rettore Paolo Boccardelli, il presidente dell’ANVUR Antonio Uricchio, il presidente dell’INVALSI Roberto Ricci e la prorettrice Livia De Giovanni, moderati da Flavia Giacobbe, direttore di Formiche.
REGISTRAZIONE https://luiss.formstack.com/forms/maleducati_disinformazione_democrazia
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