ARTICO, NUOVA FRONTIERA DELLA SICUREZZA GLOBALE
Domani a Macerata, esperti a confronto sull’evoluzione strategica della regione polare, sempre più centrale nello scacchiere geopolitico internazionale.

Il Paese dalle ombre lunghe sta cambiando volto. Un tempo spazio sconfinato e silente – come lo raccontava nel 1950 Hans Ruesch (1913-2007) – oggi l’Artico è diventato snodo strategico di una competizione che l’Intelligence non può permettersi di ignorare. Perché non è solo il ghiaccio a sciogliersi, ma le vecchie certezze dell’ordine globale. Ed è là, in quella terra remota, che si misura ormai la capacità di un Paese di vedere oltre l’orizzonte visibile.
Domani, a Macerata, proveremo a farlo: con voci autorevoli, sguardi diversi e una domanda sullo sfondo che riguarda tutti: dove sta andando il mondo?
È questa la sfida al centro del convegno Prospettiva Artico: lo sguardo dell’Intelligence al Polo Nord che si terrà, a partire dalle 10, nell’Aula Magna della Loggia del Grano, ex Foro Annonario.
Organizzato dalla Società Italiana di Intelligence – Sezione Marche, in collaborazione con l’Università di Macerata e l’Istituto Geografico Polare “Silvio Zavatti”, e patrocinato dalla Regione Marche, l’evento analizzerà l’impatto delle trasformazioni climatiche e strategiche in un’area dove il riscaldamento globale avanza al doppio della velocità rispetto al resto del pianeta. Lo scioglimento dei ghiacci apre nuove rotte marittime e rende accessibili risorse energetiche e minerarie finora irraggiungibili, intensificando la competizione tra Russia, Stati Uniti e Cina. Una sfida ambientale e geopolitica che impone nuovi paradigmi di analisi, anche per l’Intelligence.
Ad aprire i lavori saranno alcune delle voci più autorevoli del panorama istituzionale e accademico italiano: Angelo Ventrone, direttore del Dipartimento SPOCRI, Università di Macerata; Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence e direttore del master in Intelligence dell’Università della Calabria; Emanuele Frontoni, presidente Socint Marche; il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli e l’assessore regionale Andrea Maria Antonini.
A seguire, la promotrice dell’evento – Liuva Capezzani, delegato al Coordinamento delle Commissioni di studio e sezioni regionali SOCINT – illustrerà la missione delle Sezioni regionali e dell’Osservatorio Artico SOCINT.
Cinque gli interventi principali, che affronteranno l’Artico come teatro operativo in rapida trasformazione:
Emanuela Somalvico, direttore dell’Osservatorio di Intelligence sull’Artico, illustrerà le nuove sfide per l’Intelligence in un teatro operativo in rapida evoluzione;
Emanuele Frontoni introdurrà il concetto di Intelligenza Eco-Artificiale, illustrando le potenzialità delle nuove tecnologie nel monitoraggio predittivo dei cambiamenti climatici;
Gianluca Frinchillucci, direttore dell’Istituto Geografico Polare “Silvio Zavatti”, ripercorrerà gli 80 anni della rivista Il Polo e il contributo italiano alla ricerca polare;
Ilaria Trapé, esperta di diritto e sostenibilità ambientale dell’UE, rifletterà sulle nuove forme di gestione internazionale in un contesto segnato dalla militarizzazione e dalla frammentazione normativa;
Paolo Quattrocchi, direttore del Centro Studi Italia-Canada, illustrerà la posizione strategica del Canada, tra nuove opportunità economiche e rinnovate sfide alla sicurezza.
L’Artico – un tempo periferia immobile – è oggi un banco di prova per la capacità della comunità internazionale di affrontare il cambiamento globale e gestire responsabilmente la competizione geopolitica. In questo scenario, l’Intelligence si configura non solo come sentinella della sicurezza, ma come chiave interpretativa e strategica per orientare il futuro.
In un’epoca segnata dalla corsa alle risorse, dall’apertura di nuove rotte e dall’emergere di operazioni nella zona grigia, l’Artico si impone come crocevia di vulnerabilità e di potere. Una sfida multidimensionale che richiede una visione sistemica, capace di integrare dati ambientali, scenari tecnologici e variabili umane.
Perché l’Intelligence, oggi, non è solo uno strumento di prevenzione: è una grammatica per leggere il futuro. E il futuro, domani, parlerà anche il linguaggio del ghiaccio. Appuntamento alle 10, Aula Magna della Loggia del Grano. Ingresso libero.