Caligiuri relatore all’Ambasciata d’Italia a Londra: “Le sfide delle imprese familiari sono sfide di sicurezza”
Assoholding e Delta hanno promosso un confronto sui nuovi scenari delle imprese familiari: sicurezza economica, coesistenza generazionale, compliance e strategie di transizione.
L’Ambasciata d’Italia a Londra, uno degli spazi simbolici della diplomazia economica, ha ospitato il forum The Leadership of Legacy – Strategie di gestione per il salto d’epoca, confronto sulle sfide che attraversano le imprese familiari promosso da Assoholding e Delta sotto l’egida del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero degli Esteri. L’Intelligence, spesso relegata al linguaggio accademico o alle policy di governo, è emersa come leva concreta per affrontare la complessità dei mercati globali, con una declinazione operativa capace di orientare le scelte strategiche delle aziende.

In questo contesto si inserisce l’intervento di Mario Caligiuri – presidente della Società Italiana di Intelligence e direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria – il cui contributo ha impresso al dibattito una svolta metodologica. Secondo Caligiuri, “le sfide che attendono le imprese sono, in realtà, sfide di sicurezza, e comprenderle attraverso lo strumento dell’intelligence consente di vedere le cose da un altro punto di vista. E in questo – ha sottolineato – noi italiani siamo bravi”.
Una dichiarazione che ha trovato risonanza nell’esperienza delle aziende presenti. Il caso MACE, impresa familiare guidata dai fratelli Paulizzi, ha dimostrato come l’equilibrio tra emozione e razionalità sia uno dei punti più delicati nella gestione condivisa. Per i due imprenditori, è proprio il confronto continuo a generare completezza: la sfida è quella di sganciare la proprietà da un’autorità assoluta, favorendo una leadership che delega, coinvolge, interagisce. L’obiettivo non è solo strutturare nuovi metodi e processi aziendali, ma comprendere fino in fondo ciò che serve per far star bene una persona sul luogo di lavoro. È questa, oggi, una forma avanzata di sicurezza.
La centralità della coesistenza generazionale ha attraversato con forza l’intero dibattito. Per Gaetano De Vito, presidente di Assoholding, “i giovani che escono dalle imprese per formarsi altrove, se accolti nel modo giusto, ritornano portando con sé un valore aggiunto. A patto che le generazioni precedenti abbiano il coraggio di fare spazio”. Un’affermazione che trova eco nelle parole di Edoardo De Vito, presidente di Delta, per il quale “la coesistenza tra generazioni è il modo più efficace per far crescere un’impresa e lanciarla nel futuro”.
Ma affinché il passaggio di testimone non sia solo formale, serve una mutazione culturale. Alfredo De Massis ha osservato che un giovane leader chiamato a guidare un’azienda di famiglia deve innanzitutto possedere competenze e accettare di mettersi in gioco. Deve superare la dicotomia tra passato e futuro, imparando a usare la tradizione non come vincolo, ma come leva per innovare.

Su questo sfondo si inserisce anche il tema della compliance, intesa non come vincolo burocratico ma come occasione di crescita e strutturazione interna. Francesca Mariotti ha insistito su questo punto, sottolineando come il rispetto delle regole non debba essere percepito come un ostacolo, bensì come un orizzonte di valore e sostenibilità, capace di generare nuovi equilibri anche sui mercati internazionali.
L’incontro londinese – moderato dalla giornalista de Il Sole 24 Ore Nicol Degli Innocenti – ha offerto dunque un quadro trasversale e coerente, capace di tenere insieme teoria e prassi, visione e operatività. E Caligiuri, con la sua partecipazione, ha contribuito a portare l’attenzione su una nuova chiave interpretativa: l’impresa familiare non è soltanto un attore economico, ma un sensore avanzato della sicurezza nazionale. Coltivare questo potenziale significa dotare il Paese di una cultura strategica diffusa, in grado di anticipare le crisi, sostenere il cambiamento e rafforzare la coesione.