Formare per proteggere, dialogare per legittimare, conoscere per anticipare
La Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia (SPFP) ha ospitato la Lectio Magistralis del Prefetto Vittorio Rizzi con gli interventi di Gianni Letta e Mario Caligiuri. Dalle loro parole è emersa con chiarezza una direzione: la formazione non è solo un valore aggiunto, ma una chiave strategica per l’Intelligence del presente e del futuro. Una consapevolezza che si traduce in una nuova postura comunicativa.
Un’Intelligence che dialoga con le istituzioni, ma che sceglie anche di rivolgersi a esse e, attraverso di esse, alla società. Non per esporsi, né per rivelarsi: ma per costruire senso, cultura, legittimità. È il segnale che arriva dall’incontro promosso da SPES Academy “Carlo Azeglio Ciampi”.

Presso l’Auditorium “Prefetto Carlo Mosca” della Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia, il direttore generale del DIS, Prefetto Vittorio Rizzi, ha tenuto una Lectio Magistralis dal titolo Nuove tecnologie, cambiamenti organizzativi, mutamenti sociali per un’Intelligence del domani. L’evento ha inaugurato il corso Intelligence economica e interesse nazionale segnando un momento di riflessione che va oltre la dimensione formativa.

Dopo i saluti del direttore Maurizio Vallone, il direttore della SPES e presidente della Fondazione AISES, Valerio De Luca, ha rimarcato il legame tra formazione di eccellenza, sicurezza nazionale e resilienza democratica.
A consolidare la portata dell’iniziativa è intervenuto il presidente Gianni Letta, che ha proposto una riflessione sul rapporto tra Intelligence e istituzioni democratiche, rileggendo in chiave attuale una questione che accompagna ogni regime liberale: come si concilia la riservatezza necessaria alla sicurezza con la trasparenza che legittima il potere?
Il Prefetto Rizzi, nel suo intervento, ha posto al centro il ruolo delle tecnologie emergenti – dall’intelligenza artificiale alla cybersicurezza – non solo come strumenti, ma come fattori di trasformazione organizzativa e culturale. Parlare di Intelligence del domani, del resto, significa pensare oggi al modo in cui si forma chi dovrà abitarla. In questo quadro, la formazione non è solo addestramento: è costruzione di una visione condivisa della sicurezza, che sappia tenere insieme complessità, responsabilità, efficienza.

Le conclusioni – affidate a Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence – hanno ribadito un punto decisivo: “L’Intelligence è una necessità sociale: indispensabile per le persone per orientarsi e combattere la disinformazione, per le aziende per affrontare la globalizzazione economica, per lo Stato per garantire sicurezza e benessere ai cittadini. Non è più tempo di perimetri chiusi. Far diventare l’Intelligence materia di studio nelle Scuole e nelle Università del nostro Paese, in analogia con quanto succede in tanti altri Paesi del mondo, non è un’ipotesi teorica, ma un’urgenza operativa“.
E in questo orizzonte, SPES Academy si pone come attore di prim’ordine, un laboratorio in cui si coniugano sapere accademico, prassi istituzionale e visione.
Un passo che indica la direzione: formare per proteggere, dialogare per legittimare, conoscere per anticipare.