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Nasce MUSINT, la nuova Commissione MUSICA e INTELLIGENCE della SOCINT

Presieduta da Fabio Perrone – docente con competenze specifiche nel campo della musica – MUSINT nasce per studiare le connessioni tra Servizi di informazione e mondo musicale, offrendo contributi concreti sulla protezione del nostro know-how e della dimensione strategica della cultura italiana nel contesto globale.

Il Consiglio Direttivo della Società Italiana di Intelligence ha approvato l’istituzione della nuova Commissione di studio, Musica e Intelligence (MusInt), che si affianca alle commissioni già attive.

Mario Caligiuri, presidente SOCINT, ha sottolineato: “La Commissione MusInt rappresenterà un luogo di studio specialistico, capace di offrire contributi attuali sulla protezione del patrimonio musicale, del know-how italiano e della sua dimensione strategica nel contesto culturale ed economico globale”.

A presiedere la nuova Commissione sarà Fabio Perrone – docente e consulente tecnico del tribunale di Cremona per il quale “la relazione tra Servizi di informazione e musica ha avuto una storia complessa e i tempi sono maturi per studiarla in modo sistematico e scientifico”.

MusInt nasce, dunque, per indagare le connessioni storiche e contemporanee tra la musica e le attività di Intelligence. Tema in apparenza insolito, ma che ha radici profonde. Nelle corti europee dal Rinascimento al Barocco, i musicisti erano spesso figure centrali della vita diplomatica e politica. La loro arte dava accesso ai luoghi più riservati, rendendoli perfetti osservatori o informatori. Non pochi i casi storici documentati: Angelo Notari (Padova, 1566 – Londra, 1663), compositore al servizio del principe di Galles e poi di Re Carlo I; Alfonso Ferrabosco l’anziano (Bologna, 1543 – 1588), musicista alla corte di Elisabetta I e poi spia inglese a Bologna; Thomas Morley (Norwich, 1557 – 1602), attivo nelle Fiandre come agente segreto; Pierre Alamire (alias Peter van den Hove, 1470 – 1536), compositore e doppiogiochista tra Enrico VIII e i suoi nemici.

Il XX secolo ha visto l’intreccio tra musica e Intelligence evolversi grazie alla tecnologia. Celebre il caso di Léon Theremin (San Pietroburgo, 1896 – Mosca, 1993), inventore dello strumento musicale che porta il suo nome e di dispositivi d’ascolto passivo. Uno di questi – nascosto in un oggetto decorativo donato all’ambasciatore USA a Mosca – permise all’URSS di intercettare conversazioni riservate per anni.

Durante la Seconda guerra mondiale, a Bletchley Park, centro britannico di criptoanalisi, furono impiegati numerosi musicisti. La loro abilità nel riconoscere pattern e strutture fu decisiva nel decifrare i codici nemici.

La Commissione MusInt si occuperà anche degli strumenti musicali, in particolare quelli di liuteria, settore d’eccellenza italiano.

Durante la Seconda guerra mondiale, molte collezioni furono depredate. Emblematico il caso della raccolta di Giuseppe Strocchi (1855-1941), 118 strumenti ad arco trafugati dai nazisti e mai restituiti. A occuparsene fu anche Rodolfo Siviero, agente del Servizio Informazioni Militare.

Oggi la liuteria è sotto minaccia per due ragioni principali: la sistematica sottrazione di beni musicali dalle istituzioni italiane; il fenomeno della contraffazione, che danneggia l’immagine e l’economia del Made in Italy, riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio immateriale.

MusInt sarà dunque un luogo di studio attraverso il quale guardare al futuro partendo da una storia ricca e spesso sottovalutata. Perché la musica è sempre stata molto più di semplice intrattenimento: è stata linguaggio segreto, strumento diplomatico, veicolo di potere e, oggi più che mai, patrimonio da proteggere.

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