Navigare il futuro: l’Intelligence entra in aula
Mario Caligiuri, presidente SOCINT, incontra le classi quinte della Scuola Primaria Pistelli di Roma. Un dialogo su cyberbullismo, intelligenza artificiale e cittadinanza digitale.

Mercoledì 28 maggio, dalle 10 alle 12.30, le classi quinte della Scuola Primaria Pistelli, nel cuore di Roma, incontrano Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence. Tema dell’incontro: Navigare il futuro. Si parlerà di cyberbullismo, intelligenza artificiale e cittadinanza digitale. Ma, soprattutto, si proverà a rispondere a una domanda: quando comincia la cultura della sicurezza?
Introdurre l’Intelligence tra i banchi di una scuola elementare non è un gesto retorico né un paradosso didattico. È il riconoscimento di un’urgenza: educare alla complessità fin dai primi anni, quando la mente è più aperta e l’identità ancora in formazione. Insegnare a osservare, distinguere, interpretare. A essere cittadini consapevoli anziché bersagli inconsapevoli.
Parlare di INTELLIGENZA ARTIFICIALE ai bambini significa abituarli a riflettere su come apprendono. L’IA, del resto, non è solo tecnologia: è un ambiente cognitivo, una “grammatica” che riscrive le relazioni, le emozioni, la memoria. E i bambini, come sempre, imparano in fretta, più degli adulti.
Il CYBERBULLISMO, spesso trattato come devianza giovanile, è anche – e soprattutto – il riflesso di un ecosistema in cui la fragilità relazionale si combina con l’onnipotenza tecnologica. Le vittime sono visibili, le responsabilità, più sfumate. L’Intelligence, con la sua capacità di intercettare i segnali deboli e interpretare i contesti, può offrire una lettura meno convenzionale del fenomeno, trasformando la prevenzione in comprensione.
Formare CITTADINI DIGITALI non è un compito accessorio: è questione di sicurezza. Perché la cittadinanza, oggi, si esercita anche – e sempre più spesso – in ambienti immateriali, Non c’è democrazia senza coscienza digitale. E non c’è coscienza digitale senza una formazione all’altezza della complessità.
Insegnare a navigare il futuro significa, quindi, offrire non solo bussole e mappe ma una visione del mondo in cui conoscenza, responsabilità e libertà viaggiano in parallelo.