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MUSINT, quando la MUSICA incontra l’INTELLIGENCE

Esistono linguaggi che comunicano oltre le parole. La musica è uno di questi. Proprio per questo, oggi più che mai, è necessario interrogarne i significati nascosti, i codici cifrati, le implicazioni strategiche.

Nasce con questa consapevolezza la nuova Commissione di studio “Musica e Intelligence” (MusInt), istituita dalla Società Italiana di Intelligence (SOCINT) per indagare, in chiave scientifica, storica e operativa, le molteplici intersezioni tra produzione musicale, patrimonio culturale e attività informative.

Il legame tra musica e Intelligence, in apparenza non convenzionale, si rivela in realtà profondo e stratificato. Attraversa epoche, poteri e tecnologie: dai madrigali cifrati alle corti rinascimentali, dalla sorveglianza acustica della Guerra Fredda alla manipolazione simbolica nella musica contemporanea.

“I Servizi segreti e la musica hanno condiviso nel tempo una relazione complessa, spesso legata all’uso di tecniche musicali come forma di comunicazione segreta”, dichiara Fabio Perrone, presidente della Commissione. “I tempi sono maturi per affrontare questa materia in modo sistematico e interdisciplinare.”

Mario Caligiuri
presidente SOCINT

Il presidente della SOCINT, Mario Caligiuri, ne sottolinea il potenziale strategico: “MusInt sarà un luogo di studio specialistico, capace di offrire contributi originali sulla protezione del patrimonio musicale e della liuteria italiana, valorizzandone la dimensione culturale ed economica a livello globale.”

La Commissione MusInt riunisce profili eterogenei ma complementari, provenienti dai mondi della musicologia, della storia, del diritto, della comunicazione, dell’ambito militare e delle istituzioni accademiche: Fabio Perrone (presidente), direttore delle attività culturali, Academia Cremonensis; Rodobaldo Tibaldi (vicepresidente), associato di Storia della musica, Università di Pavia; Aldo Accardo, presidente del Conservatorio di Cagliari, già ordinario di Storia contemporanea; Filippo Annunziata, musicologo e ordinario di Diritto dei mercati finanziari, Università Bocconi; Serena Epifani, musicista, direttrice del Journal of Cultural Heritage Crime, Università di Roma “Tor Vergata”; Dionigi Maria Loria, generale in congedo dell’Esercito Italiano e musicista; Giovanni Pozzovio, ordinario di Drammaturgia musicale, Conservatorio “A. Boito” di Parma; Marco Targa, associato di Storia della musica, Università della Calabria, direttore del Master in Analisi e Teoria Musicale.

MusInt si configura come un osservatorio capace di coniugare analisi storico-critiche, prospettive giuridico-istituzionali, tecniche compositive, pratiche militari, competenze musicologiche e metodologie proprie dell’intelligence. Non per mera erudizione, ma per leggere la grammatica invisibile del potere nei suoni: le traiettorie attraverso cui la musica ha agito come maschera e rivelazione, copertura e accesso, arte e strategia.

La Commissione debutterà con l’incontro di studio “Musica e Intelligence”, previsto per mercoledì 22 ottobre nella Sala Carini Dainotti della Biblioteca Statale di Cremona.

Al centro dell’evento, una rassegna di casi emblematici e strumenti metodologici. Si partirà dai compositori-spie del Rinascimento – tra cui Angelo Notari, Alfonso Ferrabosco, Thomas Morley e Pierre Alamire – per arrivare ai codici cifrati nelle partiture di Bach e Schumann, passando per le tecnologie d’ascolto ideate da Léon Theremin, il contributo dei musicisti a Bletchley Park, fino alla controversa pratica del backmasking in alcune produzioni di Beatles, Pink Floyd e Queen. Una tecnica che affonda le radici nelle intuizioni di Thomas Edison e nelle sperimentazioni della musique concrète degli anni Cinquanta, ma che ha generato decenni di teorie complottiste e accuse infondate di messaggi subliminali, culminate nella fondazione del Parents Music Resource Center nel 1985.

Al fianco dei membri MusInt, interverranno studiosi provenienti dai settori della musicologia, della storia dei servizi, della tutela del patrimonio e delle scienze strategiche. Il programma sarà reso noto a settembre.

Accanto alla dimensione storico-analitica, MusInt affronterà anche le minacce attuali alla liuteria italiana, bene riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio immateriale. Due le principali criticità individuate: la sottrazione sistematica di strumenti di valore dalle istituzioni italiane e il crescente fenomeno della contraffazione, che incide sulla reputazione e sulla sostenibilità economica del settore.

Emblematico, in tal senso, il caso della collezione Giuseppe Strocchi – 118 strumenti ad arco trafugati dai nazisti – documentata ma mai recuperata, nonostante l’intervento di Rodolfo Siviero, agente del Servizio Informazioni Militare. Una vicenda che rende evidente come la protezione del patrimonio musicale richieda oggi non solo competenze archivistiche, ma autentiche strategie di Intelligence culturale.

L’obiettivo della Commissione non è solo quello di ricostruire connessioni o segnalare criticità, ma di promuovere una lettura innovativa del rapporto tra musica e potere, tra estetica e geopolitica. Di riconoscere nella musica non un semplice linguaggio artistico, ma un territorio strategico, in cui si depositano tensioni, si sperimentano forme di influenza, si attivano dispositivi simbolici e informativi.

L’incontro del 22 ottobre segna l’inizio di questo percorso. Un invito ad ascoltare ciò che la musica ha da dire non solo all’anima, ma anche alla mente.

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