RELAZIONI TRANSATLANTICHE E NUOVI SCENARI STRATEGICI
Al Festival della Diplomazia di Roma l’Artico entra nel cuore del dibattito sulle relazioni euro-atlantiche con l’intervento di Emanuela Somalvico, direttore dell’Osservatorio di Intelligence sull’Artico SOCINT. La sua presenza segna un mutamento di prospettiva: l’asse transatlantico, storicamente rivolto a Sud e a Est, guarda oggi al Nord come alla nuova frontiera della competizione globale.
Dal 14 al 24 ottobre la capitale torna a farsi laboratorio di politica internazionale con la XVI edizione del Festival della Diplomazia, dedicataa al tema The Cost of Principles – Il costo dei principi. Sostenuto dalla Farnesina, dalle istituzioni europee e da una rete di ambasciate e atenei, il Festival riflette sul prezzo politico, economico e strategico dei valori nelle relazioni fra Stati. La giornata inaugurale sarà dedicata al convegno Come cambiano le relazioni transatlantiche, promosso dal Dipartimento di Scienze Politiche della Sapienza in collaborazione con UnitelmaSapienza e Centro Studi Americani. L’incontro riunirà rappresentanti parlamentari, diplomatici e accademici per discutere l’evoluzione del partenariato euro-atlantico in un contesto di ridefinizione degli equilibri globali.

Dopo un primo confronto mattutino, nella sede di UnitelmaSapienza di Piazza Sassari, nel pomeriggio il dibattito si sposterà al Centro Studi Americani, in Via Michelangelo Caetani e si articolerà attorno a due dimensioni: quella politico-securitaria e quella economico-tecnologica. Sul piano strategico la riflessione riguarderà la tenuta dell’Alleanza Atlantica in un ambiente radicalmente mutato, segnato dal ritorno della guerra in Europa, dal progressivo riallineamento delle priorità di Washington verso l’Indo-Pacifico e dall’ambizione europea di una difesa comune. È in questo quadro che l’Occidente misura la propria capacità di coniugare solidarietà atlantica e responsabilità europea, mantenendo coesione politica pur nella pluralità degli interessi nazionali.
La tavola rotonda presieduta da Gabriele Natalizia (Sapienza Università di Roma) vedrà la partecipazione di Lorenzo Guerini, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR), di Andrea Orsini (Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati) e di studiosi come Fabrizio Coticchia, Sonia Lucarelli, Luca Micheletta e Karolina Muti. Una riflessione che tocca il nucleo dell’identità europea: la possibilità di essere potenza, e non soltanto spazio di sicurezza condivisa.
La sessione successiva, moderata da Lorenzo Termine (European University Institute), affronterà con Marco Osnato (Camera dei Deputati) e Davide Bergami (Consigliere economico del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale) la dimensione economica e tecnologica del partenariato transatlantico, oggi uno degli assi portanti dell’ordine liberale. In un contesto segnato dalla competizione con la Cina e dalle rapide transizioni digitali ed energetiche, Europa e Stati Uniti si interrogano sulla costruzione di un’agenda comune per l’innovazione, la competitività e la sicurezza economica.

In questo scenario la presenza di Emanuela Somalvico introduce un elemento di discontinuità analitica. L’Artico rappresenta ormai una delle frontiere della competizione globale, crocevia di interessi energetici, commerciali e militari, ma anche banco di prova per una nuova architettura della sicurezza. Lo scioglimento dei ghiacci e l’apertura delle rotte marittime settentrionali stanno ridisegnando la geografia dei traffici internazionali, mentre la crescente proiezione di attori extraregionali – in primis la Cina, osservatore nel Arctic Council – e le tensioni persistenti tra NATO e Russia fanno dell’High North un laboratorio avanzato della geopolitica contemporanea.

L’Intelligence assume dunque un ruolo decisivo: interpreta le dinamiche strategiche del Nord, monitora gli investimenti in infrastrutture dual-use, valuta le minacce ibride, analizza le strategie di posizionamento dei diversi attori. La Northern Sea Route, possibile alternativa al Canale di Suez, non è soltanto un corridoio commerciale ma un vettore di influenza, con implicazioni dirette per la sicurezza energetica e infrastrutturale europea.
Accanto a Somalvico interverranno Elio Calcagno (Istituto Affari Internazionali), Giuseppe De Arcangelis (Sapienza Università di Roma), Igor Malgieri (Edison) e Karim Mezran (Atlantic Council), in un confronto che intreccia diplomazia, industria e analisi strategica. La convergenza di competenze parlamentari, diplomatiche e di Intelligence testimonia la complessità delle sfide che il partenariato transatlantico si trova ad affrontare in una fase segnata dall’assertività cinese, dal confronto con la Russia e dalla ricerca di un’autonomia strategica europea che non incrini il legame con Washington.
Le conclusioni affidate a Roberto Sgalla del Centro Studi Americani offriranno una mappa aggiornata delle relazioni euro-atlantiche nel passaggio da un sistema liberale in crisi a un equilibrio multipolare in costruzione. L’emergere dell’Artico nel dibattito transatlantico non è un dettaglio ma un segnale: l’ordine internazionale si sposta verso Nord, e l’Intelligence – più della diplomazia – ne registra per prima il movimento.

